I NONNI DEL PROTAGONISTA DELLA
SQUADRA DI SIMONE INZAGHI E DELLA NAZIONALE ERANO DELL’ANTICA MONTEPELOSO. E
COME TANTI SALIRONO NEGLI ANNI ’50 AL NORD, A MILANO. E NEL CAPOLUOGO DELLA
LOMBARDIA IL PADRE, GIANNI, HA UN NEGOZIO DI FRUTTA NELLA ZONA DI PORTA ROMANA. DI SEGUITO TUTTO QUELLO CHE ABBIAMO SCOPERTO SULLE “RADICI”
DI DIMARCO
FEDERICO DIMARCO (FOTO GAZZETTA.IT) |
FOTO PROFILO TWITTER DIMARCO |
GIANNI DIMARCO (FOTO GRANDHOTELCALCIOMERCATO.COM) |
IRSINA. PICCOLI TIFOSI DI DIMARCO CRESCONO |
“Lo sai che Federico Dimarco, il terzino sinistro che ormai è un punto fermissimo dell’Inter di Simone Inzaghi, ha sangue lucano nelle vene?” Così mi disse un po' di tempo fa Giacinto Bolognese, un altro tifoso dell’Internazionale di Milano come il sottoscritto. Ma no, fu la mia risposta. Dopo quel giorno, però, ecco che lo stesso Giacinto mi ha inviato un appunto tratto da Wikipedia: “Federico Dimarco è cresciuto nel quartiere milanese di Calvairate dove i suoi genitori, originari del comune di Irsina (Matera), hanno un'ortofrutta nella zona di Porta Romana. Suo fratello minore, Christian, 20 anni, è anch'egli un calciatore (al Feralpisalò, ndr)”. Dall’enciclopedia web, quindi, la conferma. Aveva ragione il mio amico tifoso interista sfegatato. Federico, detto Whisky dai tempi del Verona, 25 anni, ha sangue lucano nelle vene. Abbiamo approfondito le nostre ricerche. Ed abbiamo accertato che a nascere in Basilicata, precisamente ad Irsina, non sono stati i suoi genitori, il padre Gianni, 54 anni, e la madre, ma i suoi nonni. Su ilgiorno.it del 28 settembre scorso ecco cosa ha detto il papà: “Io e mio fratello Giuseppe siamo nati a Milano, a Calvairate, ma i nostri genitori sono arrivati qui negli anni ’50 dalla Lucania e noi abbiamo portato avanti la tradizione (il negozio di frutta e verdura, ndr). Oggi ci vuole umiltà per mantenere un’attività di questo genere, il resto non conta. E’ proprio uno dei principi che ho insegnato a mio figlio. Se è arrivato a giocare ad alti livelli è grazie alla voglia di lavorare e alla testa sulle spalle". Già, la filosofia del lavoro, caratteristica dei lucani che hanno fatto strada nel mondo. A 3 anni Dimarco era sulla curva Nord di San Siro a tifare Inter con lo zio Giuseppe. A 7 anni nelle giovanili dello squadrone milanese. Poi, tanti sacrifici. Ancora da ilgiorno.it: “Il percorso di Federico è fatto anche di tanta gavetta, con i prestiti all’Ascoli, all’Empoli, al Sion, al Parma e ancora al Verona. Serve anche quella - commenta pragmatico Gianni. Alla fine l’ha portato nel 2021 a ritrovare l’Inter di Simone Inzaghi, e la fiducia del commissario tecnico Roberto Mancini che, dopo averlo lanciato in Serie A nel 2015 quando si trovava sulla panchina meneghina, lo ha chiamato in Nazionale, confermando un rapporto di stima che si era aperto tanti anni prima”.
Insomma, il nostro campione nerazzurro è proprio un nipote della antica Lucania-Basilicata. La sua è una storia già vista per tantissimi nostri corregionali che, con la classica valigia di cartone o, magari, anche senza, sono saliti negli anni ’50 in cerca di fortuna al Nord, a Torino, Milano, Genova, il triangolo industriale. E da Irsina, in tantissimi sono saliti a Sassuolo. Oggi Federico Dimarco, sposato con Giulia Mazzocato e padre di due bambini, Chloe, 4 anni, e Nicholas, di soli 2 mesi, è una colonna dell’Inter e dell’Italia. Egli è un figlio della nostra terra.
Forse il sindaco Nicola Massimo Morea dovrebbe invitare ufficialmente la famiglia Dimarco al completo a visitare Irsina, la terra delle radici.
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