DENUNCE IN MATERIA DI VACCINI
NEI CONFRONTI DELL'ESPONENTE POLITICO LUCANO. ORA, TUTTAVIA, DOVRÀ ESPRIMERSI
IL TRIBUNALE DEI MINISTRI
LA VACCINAZIONE ANTICOVID DI ROBERTO SPERANZA |
FOTO ANSA.IT |
FONTE SANITA33.IT
POLITICA SANITARIA - GOVERNO E PARLAMENTO
COVID, RICHIESTA ARCHIVIAZIONE PER EX MINISTRO ROBERTO SPERANZA E PER GLI ALTRI INDAGATI
"In merito a notizie di
stampa relative all'iscrizione dell'ex ministro Roberto Speranza al registro
degli indagati presso la procura di Roma a seguito di alcune denunce in materia
di vaccini si precisa che gli atti sono stati inoltrati al competente tribunale
dei ministri con contestuale richiesta di archiviazione". Lo afferma il
legale di Roberto Speranza, Danilo Leva.
L’avvocato si è espresso dopo che il quotidiano La Verità e la trasmissione tv
Fuori dal coro avevano diffuso la notizia dell’iscrizione nel registro degli
indagati della procura di Roma dell’ex ministro insieme all’ex direttore di
Aifa Nicola Magrini, dopo gli esposti di alcuni sindacati della polizia e
guardia di Finanza e del comitato Ascoltami su presunti danni provocati dal
vaccino anti Covid. L’avvocato Leva precisa come la procura abbia ritenuto di
non procedere con l’indagine. Ora dovrà esprimersi il tribunale dei ministri.
La richiesta di archiviazione, oltre al ministro Speranza, riguarda i nove
indagati negli stralci delle indagini, trasmesse dai pm di Bergamo e Brescia
per competenza territoriale, relative al piano pandemico e alla gestione dell'emergenza
Covid. Le accuse contestate a vario titolo e a seconda delle posizioni erano di
rifiuto e omissioni in atti d'ufficio, falso e truffa. Lo scorso giugno le
posizioni dei tre ex ministri della Salute, Roberto Speranza, Giulia Grillo e
Beatrice Lorenzin, sono già state definite con un decreto di archiviazione dal
Tribunale dei ministri di Roma.
Ora, dopo l'attività istruttoria svolta dalla pm Claudia Terracina con il
coordinamento del procuratore aggiunto della Capitale Paolo Ielo, è stata
chiesta al gip l'archiviazione anche delle altre posizioni. Tra questi l'ex
presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss) Silvio Brusaferro, per il
quale era stata ipotizzata la truffa in riferimento a erogazioni pubbliche,
l'ex numero due dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) Ranieri Guerra,
cinque dirigenti del ministero della Salute, Claudio D'Amario, Francesco Maraglino,
Loredana Vellucci, Mauro Dionisio e Maria Grazia Pompa, l'allora direttore
generale della Prevenzione del ministero della Salute Giuseppe Ruocco e l'ex
capo della Protezione civile Angelo Borrelli.
Una richiesta di archiviazione che, a quanto si apprende, si fonda sull'assenza
di responsabilità penale in relazione alla mancata revisione del piano
pandemico, il cui obbligo di aggiornamento era legato al cambiamento della
situazione epidemiologica. Un piano che, secondo quanto emerso, era già in fase
di aggiornamento.
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