MOSTRA AL MUSEO
ARCHEOLOGICO SINO AL 23 OTTOBRE PROSSIMO
LA GAZZETTA DEL
MEZZOGIORNO 19.9.16
Un sito di archeologia industriale, abbandonato da anni, ha fatto da soggetto al fotografo materano Luca Centola per i suoi lavori esposti nel Museo archeologico della Siritide di Policoro. La mostra, dal titolo “Lo zuccherificio di Policoro. Appunti post apocalittici”, rimarrà aperta sino al 23 ottobre prossimo con possibilità di visita nelle ore di apertura del Museo. L'evento organizzato dal Polo Museale della Basilicata in collaborazione con il Comune jonico, l'associazione “I Colori dell'Anima” ed il “Siritide”, vuole essere un'anticipazione delle iniziative volte ad approfondire la conoscenza del nostro patrimonio in occasione delle Giornate Europee della cultura, organizzate dal Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) dal 24 al 25 settembre. L'iniziativa, altresì, fa parte del cartellone “Vivi Heraclea 2016”. “Il passato lontano e quello più recente – si legge nella presentazione - si incontrano nel luogo deputato alla conservazione delle tracce materiali delle vicende umane più antiche e la forza delle fotografie di Centola ci aiuta a immaginare una nuova narrazione del passato più attenta alle vicende del presente, ai protagonisti delle storie che popolano i nostri luoghi. Come lo zuccherificio di Policoro, il grande stabilimento abbandonato, che fu luogo del lavoro e di quotidianità per centinaia di persone, simbolo dello sviluppo del territorio e dello sforzo industriale della Basilicata, che oggi sopravvive svuotato della sua vita, rudere inanimato di quel passato recente. Luca Centola ha attraversato i paesaggi post industriali del nostro territorio ed in particolare lo zuccherificio, che tanto ha caratterizzato e caratterizza il paesaggio, la cultura e la memoria della comunità. Questa mostra restituisce in maniera particolarmente toccante il grande stabilimento abbandonato di Eridania, guscio scarnificato che somiglia al Crystal Palace di Paxton, dalle cui orbite vuote si intravedono frammenti e paesaggi di vita lontana”.
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