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lunedì 5 marzo 2018

MONTALBANO JONICO. L'OMICIDIO DI NICOLA MACCULI, DOPO 12 ANNI, È ANCORA IMPUNITO. ARCHIVIATO E DIMENTICATO IL CASO DELL'AGRICOLTORE UCCISO IN CONTRADA BERTILACCIO

LA LAPIDE DELLA TOMBA DI NICOLA MACCULI

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 5.3.18

MONTALBANO JONICO – Si può dimenticare in una comunità un atroce omicidio rimasto senza colpevoli per dodic lunghi anni? Purtroppo si. Ed è accaduto proprio nel centro del Metapontino per il delitto di Nicola Macculi. Nessuno ne parla più. Nessuno lo ricorda più. La magistratura ha archiviato il caso. Così, chi ha ucciso, nella notte del 7 marzo 2006, davanti alla sua casa di campagna, in contrada Bertilaccio, l'agricoltore di 45 anni, incensurato, padre di due figli, è in libertà. Si riuscirà mai ad assicurare alla giustizia chi uccise Macculi? Ecco quel che trapelò, a suo tempo, dalle indagini condotte sul grave fatto di cronaca che colpì, allora, la citta di Lomonaco. L'uomo fu rinvenuto senza vita alle ore 15 del successivo 9 marzo nei pressi della stradina di accesso alla sua casa rurale. “Sembrava che Nicola dormisse”, dissero quanti lo videro esanime, con la testa sotto un enorme fico d’India. L’autopsia accertò che era morto dissanguato per la rottura dell’arteria femorale della gamba sinistra. Furono repertati tre fori di entrata. Tutta la parte sinistra del suo pantalone era intriso di sangue. Il fucile che lo aveva ucciso aveva sparato una cartuccia a pallettoni usata per la caccia al cinghiale. I carabinieri verificarono quanti avessero, tra Montalbano Jonico e Scanzano Jonico, la capacità di preparare una cartuccia che, pare, non si trovava in commercio. Risulta alla Gazzetta, a proposito, che furono sentiti dai carabinieri della Compagnia di Policoro che condussero le indagini tutti i possessori di fucili da caccia dei due centri jonici. Perchè solo di Montalbano e Scanzano? Perchè nell'immediatezza dell'assassinio gli investigatori seguirono la pista del delitto non voluto. Commesso, cioè, per un furto o, ancora più presumibilmente, per un atto intimidatorio finito male. L’omicida sarebbe stato scoperto dopo che con liquido infiammabile aveva dato fuoco ad un furgone parcheggiato nel piazzale della casa rurale. Macculi da qualche notte dormiva lì. Aveva denunciato mesi prima furti nella sua abitazione, tagli alle gomme della sua auto, l’incendio di una Fiat Croma. Quella notte avrebbe scoperto chi lo minacciava, l’avrebbe inseguito, avrebbe sparato col suo fucile un colpo andato a vuoto ma sarebbe stato raggiunto da quello esploso da colui che stava inseguendo. Morì, secondo l’autopsia, dopo 7 ore dalla mezzanotte del 7 marzo 2006. 

 
IL SINDACO MARRESE: “AFFIGGEREMO UN MANIFESTO PER RICORDARE L'OMICIDIO MACCULI E PER INVOCARE GIUSTIZIA”
 
MONTALBANO JONICO - “Si. Affiggeremo un manifesto per ricordare l'omicidio irrisolto di Nicola Macculi. Assumo l'impegno per una iniziativa dalla civica amministrazione nella ricorrenza di un delitto che non deve rimanere impunito”. Lo ha dichiarato il sindaco Piero Marrese quando gli abbiamo ricordato che il Comune di Potenza, sino a quando non si risolse il caso, ogni anno, nella data della scomparsa di Elisa Claps, faceva affiggere un manifesto per ricordare a tutta la cittadinanza quella vicenda. Ed anche per sollecitare chi fosse in possesso di informazioni a renderle note agli investigatori. Marrese: “Io ho fiducia nell'azione degli inquirenti. Spero che anche dopo 12 anni di riesca a risolvere questo grave fatto di cronaca”.

1 commento:

  1. RIPOSA IN PACE NICOLA 🌷🌷SPERO CHE AVRAI GIUSTIZIA SU WUESTA TERRA OLTRE A WUELLA DIVINA ❤

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