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lunedì 10 giugno 2019

LE ELEZIONI ALL’ASSOSTAMPA DI BASILICATA, LA LOTTA ALLE FAKE NEWS ED I GIORNALISTI DI SERIE A E DI SERIE B

La stampa lucana è in crisi minata dalle difficoltà editoriali, dalle accuse (spesso ingiuste) di parte della politica che preferisce il web, dalla debolezza dei corpi redazionali e da un mercato del lavoro per i giornalisti praticamente inesistente. Forse anche per questo sono passate quasi sotto silenzio le elezioni per il rinnovo delle cariche nell’Assostampa lucana, il sindacato unitario della categoria. Elezioni che hanno visto una spaccatura frontale tra la lista di Controrrente, il gruppo che da anni ha gestito l’organismo, e quella di Stampa Libera ed Indipendente, composta per la gran parte da new entry nella competizione elettorale. Come è finita? Con l’elezione di 8 membri per il secondo raggruppamento (4 nel direttivo e 2 nel collegio dei revisori ed in quello dei probiviri) contro 7 (5 più 1 più 1) del primo. In termini di voti assoluti essi sono stati, come ha fatto rilevare Pierantonio Lutrelli, 73 per Stampa Libera ed indipendente (37 professionali e 36 collaboratori) contro i 71 di Controcorrente (50 + 21). Quest’ultima lista, però, per effetto di quanto prevede lo statuto (7 membri su 9 ai professionali contro 2 su 9 ai collaboratori) ha ottenuto 5 seggi contro 4 nel direttivo. Nei prossimi giorni è prevista l’elezione delle cariche istituzionali. Come finirà? Non resta che attendere. E’ importante, infatti, la posta in palio. Che interessa anche l’opinione pubblica ed i cittadini di Basilicata. Da una parte, Controcorrente, vi sono quanti, per la gran parte, hanno, come dire, il posto di lavoro protetto e garantito. Dall’altra, in Stampa Libera ed Indipendente, vi sono, per la gran parte, precari, giornalisti che ricevono lo stipendio ogni tre mesi, disoccupati, inoccupati, collaboratori con contratti di co.co.co (aboliti in ogni altra attività professionale). Questi ultimi, pur riempiendo ogni giorno le pagine dei giornali, non hanno diritto ad un “normale” orario di lavoro, al riposo settimanale, alle ferie, all’indennità di malattia. Insomma, quando c’è la crisi, c’è sempre chi soffre di più. Che ora ha alzato al testa e vuole farsi sentire a livello sindacale. A cominciare con una modifica allo statuto con una nuova distribuzione degli incarichi nel direttivo legata non alla anacronistica differenza tra professionali e collaboratori ma al reale numero degli iscritti delle due categorie (attualmente 121 professionali contro 111). Altrimenti, e paradossalmente, potrebbe accadere, ad esempio, che 50 professionali eleggano 7 membri del direttivo contro 2 di 100 collaboratori. Un sistema di elezione già sancito in altre regioni. L’invito, pertanto, è rivolto a tutti coloro che si trovano in questa difficile situazione, i 747 pubblicisti (contro i 196 professionisti) iscritti all’Ordine: iscrivetevi all’Assostampa per difendere i vostri diritti. Sappiatelo: non esiste giornalismo senza sindacato. Ma perché la vicenda dell’Assostampa di Basilicata deve interessare l’opinione pubblica? Perché avere una stampa professionalizzata, attenta al rispetto delle regole, al codice deontologico, sia in tv sia sulla carta stampata e, soprattutto, sul web, è alla base della democrazia. La lotta alle fake news che avvelenano l’informazione ed il rilancio della stampa anche qui da noi si fa con emittenti, giornali, siti web, con al loro interno giornalisti iscritti al relativo ordine ed al loro sindacato. Giornalisti da non dividere più tra professionisti di serie A e di serie B.


Filippo MELE
Consigliere nazionale FNSI

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