Il medico di famiglia che visita un
paziente con sintomi sospetti da COVID-19 dovrà essere dotato di
sistema di sicurezza: mascherine FPP2 e FPP3, tuta e occhiali
(forniti dall'Asl) per evitare di diventare lui stesso soggetto
contaminante. Nel caso in cui abbia visitato un paziente risultato
poi positivo senza sistema di sicurezza, dovrà essere messo lui
stesso il quarantena. A illustrare la dinamica da mettere in campo -
già all'attenzione della task force del ministero - è Silvestro
Scotti, segretario della Fimmg.
«Prima di fare una visita domiciliare
o di ricevere in studio un paziente con sintomi sospetti da nuovo
Coronavirus, i medici di famiglia faranno un triage telefonico.
L'obiettivo è quello di evitare contatti a rischio» ha detto
Scotti. Il triage prevede domande sui contatti, sulla capacità
respiratoria del paziente, su eventuali episodi di dispnea. Tutti i
medici di famiglia riceveranno entro oggi per e-mail una scheda con
le modalità del triage telefonico.
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