LE RISPOSTE NELLA PROCEDURA OPERATIVA PREDISPOSTA DALLA TASK FORCE REGIONALE. ESAMI PER I CASI SOSPETTI DI INFEZIONE DA COVID-19, PER I CONTATTI STRETTI DI SOGGETTI PROBABILI O POSITIVI, PER SOGGETTI RIENTRANTI IN CAMPAGNE DI SCREENING. LE RICHIESTE DA PARTE DI MMG, PLS, MEDICI DI IGIENE PUBBLICA, DIRETTORI SANITARI OSPEDALIERI, ASL
“Perchè non mi fanno il tampone per accertare se ho o meno il Coronavirus? Appartengo o no ad una categoria a rischio per cui ho diritto all'esame? A chi posso rivolgermi? Chi lo deve chiedere?” Sono solo alcune delle domande che tanti cittadini rivolgono ai propri medici di famiglia od a quelli di igiene pubblica od ai rappresentanti istituzionali o che pongono sui social. A tutti i quesiti risponde la “Procedura operativa per la gestione di casi sospetti di infezione da Covid-19 in Basilicata”, emanata dal Dipartimento politiche della persona e dalla Task Force nuovo Coronavirus Basilicata. La procedura in questione è quella più recente, datata 10 aprile 2020.
Nel documento, stilato in base all’evoluzione della situazione epidemiologica, alle nuove evidenze scientifiche, alle indicazioni degli organismi internazionali ed alla circolare del Ministero della salute del 9 marzo 2020, vi è la definizione di “Caso sospetto di Covid-19 che richiede esecuzione di test diagnostico”:
“1. Una persona con infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di almeno uno tra i seguenti segni e sintomi: febbre, tosse e difficoltà respiratoria) e senza un'altra eziologia che spieghi pienamente la presentazione clinica e storia di viaggi o residenza in un Paese/area in cui è segnalata trasmissione locale durante i 14 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi;
oppure
2. Una persona con una qualsiasi infezione respiratoria acuta e che è stata a stretto contatto con un caso probabile o confermato di Covid-19 nei 14 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi;
oppure
3. Una persona con infezione respiratoria acuta grave (febbre e almeno un segno/sintomo di malattia respiratoria – es. tosse, difficoltà respiratoria) e che richieda il ricovero ospedaliero (SARI) e senza un'altra eziologia che spieghi pienamente la presentazione clinica”.
Nel documento, altresì, è precisato che nell'ambito dell’assistenza primaria o nel pronto soccorso ospedaliero tutti i pazienti con sintomatologia di infezione respiratoria acuta devono essere considerati casi sospetti se in quell’area o nel Paese è stata segnalata trasmissione locale.
Solo i casi sospetti come sopra definiti, quindi, hanno bisogno della esecuzione del tampone? No. Il Criterio epidemiologico in vigore stabilisce che anche i “Contatti stretti” debbano essere sottoposti all'esame. Sono, in pratica, le persone che vengono individuate nello studio della filiera di un caso risultato positivo. Ma cosa si intende per “Contato stretto”? Ecco la definizione riportata nella citata “Procedura”:
“Il contatto stretto di un caso probabile o confermato è definito come:
•
una persona che vive
nella stessa casa di un caso di Covid-19;
•
una persona che ha
avuto un contatto fisico diretto con un caso di Covid-19 (per esempio
la stretta di mano);
•
una persona che ha
avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso
di Covid-19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta
usati);
•
una persona che ha
avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso di Covid-19,
a distanza minore di 2 metri e di durata maggiore a 15 minuti;
•
una persona che si è
trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala
d'attesa dell'ospedale) con un caso di Covid-19 per almeno 15 minuti,
a distanza minore di 2 metri;
• un
operatore sanitario od altra persona che fornisce assistenza diretta
ad un caso di Covid-19 oppure personale di laboratorio addetto alla
manipolazione di campioni di un caso di Covid-19 senza l’impiego
dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei;
•
una persona che
abbia viaggiato seduta in aereo nei due posti adiacenti, in qualsiasi
direzione, di un caso di Covid-19, i compagni di viaggio o le persone
addette all’assistenza e i membri dell’equipaggio addetti alla
sezione dell’aereo dove il caso indice era seduto (qualora il caso
indice abbia una sintomatologia grave od abbia effettuato spostamenti
all’interno dell’aereo, determinando una maggiore esposizione dei
passeggeri, considerare come contatti stretti tutti
i
passeggeri seduti nella stessa sezione dell’aereo o in tutto
l’aereo)”.
Va
precisato, altresì, che il collegamento
epidemiologico deve essere avvenuto entro un periodo di 14 giorni
prima dell'insorgenza della malattia nel caso in esame.
Chi
può chiedere il tempone?
Possono chiederlo i medici di medicina generale, i pediatri di libera
scelta, i medici di igiene pubblica, i direttori sanitari
ospedalieri. Gli esami possono essere anche effettuati nell'ambito di
una campagna di screening decisa dall'Azienda sanitaria locale. Tutte
le richieste, però, vanno effettuate tramite la piattaforma web
regionale entrata in funzione alcuni giorni fa. La segnalazione va
effettuata
inserendo nella schermata del
portale tutti i dati del paziente, sia anagrafici sia i contatti
(indirizzo, telefono), e, soprattutto, i dati clinici.
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