L'AVV. GIOVANNA BELLIZZI, FRONTE DEL NO ALL'OSPEDALE DA CAMPO DEL QATAR A POLICORO |
CINQUE DOMANDE IDENTICHE RIVOLTE A CHI SI BATTE A FAVORE O CONTRO LA STRUTTURA NEL CENTRO JONICO. DAI MOTIVI DEL NO O DEL SI'; ALLA INTERPRETAZIONE DELLE RAGIONI DEGLI ALTRI; ALLA MANCANZA DI PROTESTE A POTENZA, CHE AVRÀ 300 POSTI LETTO CONTRO I 200 DEL METAPONTINO; AL PERCHÈ NO O SI' ALLA CURA DI MALATI IN AMBIENTE PROTETTO; SINO A COME FINIRÀ. SEGUE VIDEOINTERVISTA
- PERCHÈ NO?
GIOVANNA BELLIZZI: Il nostro no trae origine da una confusione di informazioni da parte delle istituzioni. Il dr. Enrico Mascia, sindaco di Policoro, ha parlato di un ospedale Covid-19 per il Sud Italia. Subito dopo, però, l'assessore alla salute della Regione, Rocco Leone, ha parlato di un ospedale da campo sì ma senza un contagiato. Indicazioni contraddittorie fra loro che non ci aiutano a capire neanche di cosa stiamo parlando.
- COME INTERPRETARE LE RAGIONI DEL
SI'?
Inopportune. Chi dice sì, si trova nella nostra stessa condizione. In primis l'amministrazione. Ho visto l'ultima intervista del primo cittadino che dice “pare che”, “forse”, “le indicazioni che girano su internet”. Come fanno loro a dire sì se proprio il Comune non ha un solo atto e non ha certezza di che ospedale si tratti? E' impossibile formulare un assenso.
- PERCHÈ A POTENZA, CHE AVRÀ 300 POSTI LETTO
CONTRO I 200 DI POLICORO, NESSUNO PROTESTA?
Non è così. Ho letto ieri un comunicato di Basilicata possibile che stigmatizza le nostre stesse identiche questioni. Come decidere senza documenti e senza il coinvolgimento dei cittadini? Il fronte del no, quindi, anche nel capoluogo di regione comincia a farsi sentire. Noi, inoltre, diciamo no alla struttura in pieno centro abitato. Ma non ci spiegano se questo presidio servirà al Metapontino ed alla Basilicata o se servirà a raccogliere i Covid-19 positivi asintomatici o sintomatici di tutte le regioni del Sud. Saperlo farebbe cambiare sostanzialmente la valutazione sulla opportunità.
- COME SPIEGARE IL NO ALLA CURA DI MALATI? SEMBRA UN NO ALLA SOLIDARIETÀ.
Non è così. E ce lo spiegano i medici Rocco Leone e Enrico Mascia. Sono esterrefatta. Come è possibile ospitare 500 Covid-19 coniugando il tutto con la sicurezza dei cittadini di Policoro? Solidarietà massima certo ma con le dovute cautele. Il commissario per l'emergenza, Domenico Arcuri, dice che dovremmo essere più responsabili ma lui stesso non lo è stato precisando che non si tratta di un dono ma di un sacrificio. Proprio lei che mi intervista, dr. Filippo Mele, ha lanciato accorati appelli, che condividiamo, alla mancanza di presidi individuali di protezione per i medici di prossimità. L'emergenza non è finita. Dove sono le altre tute, i calzari, le mascherine, gli occhiali di protezione, i guanti? Ci manca l'essenziale e ci vengono a portare un ospedale. Le case si fanno dalle fondamenta non dal tetto. - COME FINIRÀ?
BELLIZZI: Mi auguro in un ripensamento da parte delle istituzioni. Le cose si fanno con grande attenzione soprattutto quando è in gioco la salute dei cittadini.
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