L’IMPRENDITORE 39ENNE E’ ACCUSATO DALLA DIREZIONE
DISTRETTUALE ANTIMAFIA (DDA) DI ESSERE L’AUTORE DEI 5 INCENDI DOLOSI VERIFICATISI
NEL CENTRO JONICO NEL MAGGIO 2022. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE
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LA BAIA DELLE SCIMMIE DISTRUTTA DALLE FIAMME
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IL ROGO A LA KICCA
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L'INCENDIO ALLA SURIANO FRUTTA
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DAVIDE SURIANO (FOTO FACEBOOK)
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SCANZANO JONICO - “Per il mio assistito, Davide Suriano, accusato dalla Direzione
distrettuale antimafia di essere l’autore dei 5 incendi dolosi verificatisi nel
maggio scorso, è caduta, su mia richiesta, l’aggravante del metodo mafioso. Lo
ha deciso il tribunale del riesame di Potenza”. E’ quanto ha reso noto l’avvocato
Fabio Sgarrino, difensore dell’imprenditore 39enne in carcere a Matera dal 24 gennaio
scorso, aggiungendo: “E’ caduta anche l’accusa di tentata estorsione”. Non
accolta, invece, la richiesta del legale di attenuazione del regime detentivo
di Suriano che continua a dichiararsi estraneo a tutte le accuse nei suoi
confronti. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 45 giorni. “Solo
dopo averle studiate – ha precisato l’avvocato Sgarrino – decideremo il
successivo iter giudiziario”.
Ricordiamo che nei confronti dell’imprenditore del settore aortofrutticolo,
a questo punto, sono rimasti a carico i reati, ipotizzati dalla Dda, di incendio doloso e danneggiamento seguito da
incendio, violenza e minaccia a pubblico ufficiale. Sarebbe Davide Suriano, dunque,
per l’accusa, il responsabile degli incendi che hanno distrutto gli
stabilimenti balneari La baia delle Scimmie (15 maggio 2022) e la Kicca (17 e
19 maggio 2022). A suo carico anche le accuse di aver dato alle fiamme la proprietà
di un ufficiale di polizia giudiziaria impegnato nelle indagini antimafia nel
Metapontino (23 maggio 2022) e l’opificio della Suriano frutta, di proprietà
della sua stessa famiglia (25 maggio 2022).
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