I DUE TRASPORTAVANO UN CARICO DI STUPEFACENTI PROVENIENTE DAL BRASILE.
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IN BARCA CON 700 CHILI DI COCAINA: I DUE FRATELLI RIMINESI FACEVANO ROTTA SU LAS PALMAS
ENRICO CHIAVEGATTI
23 AGO 2023
RIMINI. Stavano facendo rotta su Las Palmas dove vivono, anzi vivevano, da poco più di un anno (dopo aver lasciato Rimini, città in cui risiedevano stabilmente pur essendo originari del Sud Italia, ndr), quando le unità navali ed aeree della Guardia civil, hanno iniziato l’abbordaggio al Rossio, 12 metri di barca a vela battente bandiera polacca dove avevano stipato i 700 chili di cocaina (valore 55 milioni di euro, centesimo più centesimo meno) imbarcata in un porto del centro Africa dove erano stati sbarcati da un cargo proveniente dal Brasile. Sono naufragati nel cuore dell’Atlantico i sogni di grandezza dei fratelli riminesi Ivanmatteo e Vincenzo Dario Gizzi, 31 anni il primo 26 il secondo. A mettere fine alla loro carriera di trafficanti internazionali di droga, l’indagine del centro operativo di Palermo della Direzione investigativa antimafia (Dia), ulteriore sviluppo di un’inchiesta che ha già spalancato le porte del carcere per 22 anni e 8 mesi a un altro riminese legato alla ’Ndrangheta, il 47enne Luciano Camporesi, arrestato lo scorso novembre in Turchia.
Il blitz
I fratelli Gizzi sono stati arrestati nel corso dell’operazione Adriatica lo scorso 5 agosto a circa 500 miglia nautiche nord ovest dalle isole Canarie. Con loro in manette sono finiti un serbo e un croato che controllavano le operazioni da terra a Las Palmas di Gran Canaria. Le indagini sul Rossio erano condotte anche dalla Guardia civil, dalla polizia croata e da quella serba. Per questo motivo, grazie allo scambio di informazioni avviato per il tramite della Direzione centrale servizi antidroga sul canale di cooperazione internazionale sotto egida Europol, e avvalendosi degli strumenti messi a disposizione dalla rete antimafia @ON, sul conto dell’imbarcazione è stata richiesta da tutti gli organismi coinvolti l’iscrizione di un alert di controllo al “Maritime analysis and operations centre (narcotics)” di Lisbona. Un video di 3 minuti e 28 secondi girato dalla Guardia civil, racconta dettagliatamente tutte le fasi dell’abbordaggio “annunciato” dal cielo poco prima dell’alba, quando un velivolo ha acceso un cono di luce sul Rossio. Un paio d’ore più tardi e per i fratelli Gizzi si sono aperte le porte del carcere.
La genesi
Le
indagini del centro operativo palermitano della Dia sono partite a seguito di
diversi maxi sequestri di droga eseguiti dalla Guardia di finanza di Palermo
che negli anni è riuscita a mettere le mani su ingenti quantità di
stupefacenti.
Su una delle imbarcazioni utilizzate dai trafficanti ancora sotto sequestro al
porto di Palermo al cui timone c’era Camporesi, nel 2018 furono scovate 18
tonnellate di hashish. Seguendo l’organizzazione si è riusciti a mettere a
segno questo ennesimo sequestro, grazie alle indagini iniziate dalla Dia e coordinate
dalla Dda diretta da Maurizio De Lucia.
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