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lunedì 27 novembre 2017

POLICORO. INQUINAMENTO DEL SITO ENEA-SOGIN, VERSO UN NUOVO CASO GIUDIZIARIO? DI PIERRI, MAIURI ED AGRESTI HANNO CHIESTO AL SINDACO DI INTERESSARE LA PROCURA. MASCIA DECIDERÀ UNITAMENTE AI SINDACI DELL'AREA NUCLEARIZZATA MA NON CONDIVIDE REAZIONI DI “PANCIA”

IL CAMINO DELL'ITREC
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 27.11.17


POLICORO - L'inquinamento del sito Enea-Sogin e dintorni sta diventando un caso politico-giudiziario. Tre consiglieri comunali dei gruppi di opposizione facenti capo a #policoroherakleia2022 hanno chiesto al sindaco Enrico Mascia (centrosinistra) di inviare una denuncia alla Procura della repubblica di Matera sulla vicenda. Ma il primo cittadino: “Domani incontrerò gli altri sindaci “nuclearizzati” e decideremo insieme. Ma dov'erano Gianni Di Pierri (candidato sindaco da #policoroherakleia2022 e consigliere uscente, ndr) e gli altri oppositori quando nel 6 giugno 2015 l'incidente fu denunciato?” Insomma, sull'onda del Consiglio comunale svoltosi 7 giorni fa le polemiche tra i due schieramenti già alleati al ballottaggio di fine giugno si rinfocolano sempre più. Ecco Di Pierri sulla sua pagina facebook nella presentazione della richiesta di “adire la via giudiziaria”: “Sull'inquinamento Enea-Itrec il tempo delle chiacchiere è scaduto, ora abbiamo bisogno di interventi reali. Monitorare e mettere in sicurezza in via d’urgenza i siti inquinanti e perseguire eventuali reati sono le prime risposte che un'amministrazione sana avrebbe già dovuto dare anziché perdere tempo ed energie in slogan, propaganda e polemiche”. E nel “corpo” della mozione, firmata con i consiglieri Carmine Agresti e Giuseppe Maiuri, è stato chiesto al sindaco di “presentare un esposto alla Procura affinché vengano valutate e perseguite eventuali ipotesi di reato ed adottate le misure più idonee ed immediate ad impedire il propagarsi del fenomeno. In caso contrario è da ritenere che si configuri una grave omissione che poco s'addice ad un’amministrazione locale che intenda davvero agire con trasparenza nell’interesse della collettività. Vi invitiamo a volerci dare notizia dei vostri intendimenti con la precisazione che, in assenza, decorsi giorni 5, procederemo noi ad inoltrare la denuncia in argomento”. E Mascia? “Domani incontrerò gli altri sindaci interessati per condividere ogni decisione con loro. Ma perchè chi ha avanzato l'ipotesi denuncia non l'ha fatto in Consiglio lunedì scorso? Dov'erano costoro nel 2015, 2016, 2017 quando la storia di questo inquinamento è venuta fuori ed è stata ampiamente trattata? Io intenderò muovermi di concerto con il tavolo permanente dei primi cittadini. Queste cose vanno affrontate non in modo emozionale o per fare populismo di basso livello ergendosi a paladini e tribuni del popolo ma in maniera ponderata e condivisa”.



A PRESCINDERE DALLA INIZIATIVE POLITICHE. FORSE SONO MATURI I TEMPI PER UNA INCHIESTA, SE NON GIÀ IN CORSO
POLICORO – A ben vedere, per tutte le notizie diffuse a partire da oltre due anni a questa parte, un'inchiesta sull'inquinamento da tricolorometano e trielina all'Enea-Sogin e dintorni per verificare ipotesi di reato non sembrerebbe un'ipotesi così peregrina. Anzi, un'indagine sarà probabilmente aperta senza che la chiedano il sindaco di Policoro ed i suoi colleghi dei Comuni “nuclearizzati” od i consiglieri del gruppo #policoroherakleia2022. Del resto, materia per l'apertura d'ufficio di un fascicolo ce n'è abbastanza. Dalla denuncia dell'inquinamento, infatti, inoltrata, quanto meno alla Prefettura, dalla Sogin, la spa che sta mettendo in sicurezza l'impianto Itrec, il 6 giugno 2015, ne sono uscite di notizie sui giornali corredati da tavoli della trasparenza, conferenze di servizio, interrogazioni parlamentari ad ogni livello.

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