SCANZANO JONICO. DA QUALCHE GIORNO LO STABILE È CIRCONDATO DA
IMPALCATURE E RETE DI PROTEZIONE
CHIUSA DA ANNI E TRA LE PIÙ DEGRADATE DELL'ARCO JONICO LUCANO
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 31.3.15
SCANZANO JONICO – Miracolo nel centro
del Metapontino. Rete ferroviaria italiana (Rfi) spa, del gruppo
Ferrovie dello Stato, direzione territoriale di Reggio Calabria, sta
ristrutturando una delle stazioni chiuse da anni e tra le più
degradate dell'arco jonico lucano. Si tratta di quella del Comune del
Materano, la Montalbano Jonico – Scanzano Jonico, già oggetto di
molti nostri articoli sulle sue condizioni di abbandono. Così, da
qualche giorno, tra la sorpresa generale, ecco lo stabile circondato
da impalcature, rete di protezione, e tutto l'occorrente per un
cantiere. “E' il frutto – ha detto il sindaco Salvatore
Iacobellis (Pd) – delle nostre insistenze. Tra l'altro, alcuni
alloggi sono occupati abusivamente da una famiglia e noi abbiamo un
contenzioso proprio con Rfi”. Ma quali lavori realizzerà l'impresa
incaricata? Ci ha risposto il dirigente dell'ufficio lavori pubblici,
Rocco Di Chio: “Quelli di ristrutturazione esterna e dei
marciapiedi. Per noi va bene perchè i lavori in corso significano
una sorta di presa in carico della struttura. Struttura su cui pende
una lite tra noi e le la proprietà”. Lite di che genere? “Il
Comune – ha spiegato il nostro interlocutore – aveva un contratto
di fitto dello stabile per 9mila euro l'anno. Stabile da noi affidato
alla consociata Arit a 15mila euro. In definitiva, guadagnavamo 6mila
euro l'anno. Sino a quando l'Arit è stata nei locali della stazione.
Quando è andata via noi abbiamo comunicato a Rfi la rescissione del
contratto. Nel frattempo, però, negli alloggi si è insediata una
famiglia. Quando la proprietà è venuta a Scanzano per la consegna,
di fronte all'occupazione, ci ha chiesto di risolvere il problema. Ma
la nostra ordinanza non è stata rispettata. E noi non paghiamo più
da 2 anni il canone”: Si comprende, quindi, perchè la
ristrutturazione in corso faccia piacere al Comune: per recuperare un
manufatto al centro della città; perchè così Rfi “rioccupa” la
“sua” stazione. Il contenzioso tra Comune e Ferrovie, tuttavia,
non è mai finito davanti ad un tribunale. Forse sarebbe l'ora per
definire la questione di sedersi attorno ad uno stesso tavolo.
Rimane, infatti, il quesito: Che fare della struttura recuperata,
abusivi permettendo? Vedremo. Intanto, il magazzino annesso
trasformato in un rudere da un incendio continuerà a far “bella
vista” di se. La sua demolizione non rientra tra i lavori in corso
La vicenda dei coniugi Iannello, anziani e ammalati
Ma quando l'acqua potabile nel vecchio casello?
SCANZANO JONICO – Strane le Ferrovie
dello Stato. Ristrutturano gli esterni ed i marciapiedi di una
stazione chiusa da anni ed occupata da abusivi ma non allacciano
l'acqua potabile da tre anni al vecchio casello dove abitano i
coniugi Iannello, ammalati e pensionati. Lui, tra l'altro, ex
dipendente delle gloriose Ferrovie ed in possesso di regolare
contratto di fitto. Il casello, poi, è a soli cento metri dall'ex
stazione. Strane le Ferrovie dello Stato. Per ricollegare il casello
alla rete di Acquedotto Lucano si sono fatte chiamare in tribunale
dai Iannello. Nell'ultima udienza si è svolto il cosiddetto
incidente di esecuzione chiesto per costringere l'ente ad ottemperare
ad una sentenza della magistratura. Le Ferrovie hanno chiesto il
preventivo dei lavori ad Acquedotto Lucano. Si sbloccherà la
situazione entro il 15 aprile prossimo, data dell'ennesima comparsa
davanti ai magistrati?
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