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venerdì 13 marzo 2015

IN UN SEQUESTRO LA “CHIAVE” DEL NARCOTRAFFICO SULLO JONIO

CRIMINALITÀ. L'OMBRA DELLA 'NDRANGHETA. L'INCHIESTA SULL'ASSE CALABRO – LUCANO SVELA ALTRI PARTICOLARI. OCCHI PUNTATI, IN PARTICOLARE, SUL RUOLO DEI TRE LUCANI COINVOLTI

L'AUTOTRASPORTATORE TODARO, DI POLICORO, SI FECE PIZZICARE CON 1340 KG DI MARIJUANA

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 13.3.15


 
Il giorno dopo la notifica, nell'ambito dell'Operazione gentleman, di 32 ordinanze di custodia cautelare per persone ritenute dal gip di Catanzaro, Ilaria Tarantino, affiliate alle cosche della 'ndrangheta di Cassano allo Ionio (CS) e di Corigliano Calabro (CS). Soggetti accusati, a diverso titolo fra loro, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga e di armi. Ma la notifica delle ordinanze non ha bloccato l'indagine. I finanzieri della Compagnia di Policoro, ad esempio, in sinergico rapporto con il procuratore capo di Matera, Celestina Gravina, e del pm Alessandra Susca, stanno lavorando a delineare il ruolo nell'associazione dei tre lucani arrestati. Si tratta di Giacomo Solimando, 50 anni, e Giambattista Serio, 38, di Policoro, e di Gerardo Schettino, 51 anni, di Scanzano Jonico. Proprio dal Metapontino partì l'input che ha fatto scattare, due anni dopo, la “Gentleman”. Si tratta del sequestro ad Aprilia (LT), all'autotrasportatore policorese Giusepe Todaro (già condannato per questo reato), di 1340 kg di marijuana. “Erba” che gli era stata consegnata per cederla ad altri da Dilaver Hajdini che l'aveva stoccata a Corigliano Calabro. Quel sequestro fece scattare le indagini in sede locale prima ed a Corigliano e Cassano allo Jonio dopo. Per i magistrati inquirenti, così, Giacomo Solimando, per conto del fratello Filippo, ritenuto il capo della “locale” di Corigliano, avrebbe avuto il ruolo, con Serio, considerato il suo alter ego, di tenere i rapporti con i cessionari di stupefacenti ed i fornitori di armi. Armi e munizioni sequestrate in casa Serio. Si tratta di una pistola in dotazione dell'esercito americano, di una pistola a forma di penna, e di una rivoltella calibro 32, carica. Tutte con matricola abrasa. A casa del 38enne di Policoro, altresì, la Finanza, il 16 febbraio scorso, ha rinvenuto anche 88 gr di cocaina e reperti archeologici del V secolo avanti Cristo. A Solimando, invece, è stata sequestrata copiosa documentazione. Proprio dalle indagini balistiche sulle armi e dall'analisi dei documenti sequestrati i finanzieri si aspettano ulteriori spunti investigativi. Schettino, invece, ex carabiniere, detenuto a Santa Maria Capua Vetere per una sentenza passata in giudicato, per il gip Tarantino farebbe parte dell'associazione a delinquere finalizzata ai traffici di cocaina, marijuana, ed eroina. Le fiamme gialle, nel caso, stanno vivisezionando i suoi contatti con altri soggetti finiti anche loro in carcere.


LA SCHEDA

OPERAZIONE GENTLEMAN IN SEI REGIONI ITALIANE

L'Operazione gentleman scattò il 16 febbraio scorso. Trentatrè persone furono fermate in sei regioni; tre tonnellate di droga furono sequestrate per 45 milioni di euro; numerose armi (tra cui kalashnikov) furono sottratte alla 'ndrangheta. L'operazione fu condotta dalla Guardia di finanza di Catanzaro, Brescia, Policoro. Le indagini, condotte dalla Dda di Catanzaro, con le Procure di Brescia e Matera, permisero di smantellare le associazioni di Filippo Solimando e Luigi Abbruzzese, i capi della “locale” di Corigliano Calabro (CS) e della 'ndrina degli zingari di Cassano allo Jonio (CS). Tra i 33 fermi, due furono eseguiti a Policoro, quello di Giambattista Serio e di Giacomo Solimando, fratello di Filippo. Un terzo fermo fu eseguito a Bernalda e riguardò Arben Zela, rimesso in libertà dal gip. “Gentleman”, poi, ha avuto un seguito. L'11 marzo scorso, 31 ordinanze di custodia cautelare in carcere, una ai domiciliari, sono state notificate ad altrettanti affiliati alle due cosche. Tra gli arrestati, Giacomo Solimando, Giambattista Serio, e Gerardo Schettino, di Scanzano Jonico.

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