I DUE POLICORESI FINITI NEL MIRINO DELL'OPERAZIONE “GENTLEMAN”
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 13.3.15
Sul ruolo dei due policoresi Giacomo
Solimando e Giambattista Serio finiti nell'“Operazione gentleman”
della Dda di Catanzaro è già scontro tra accusa e difesa. Per i pm
inquirenti e per il gip Ilaria Tarantino, che ha emesso le ordinanze
di custodia cautelare in carcere, si tratta di soggetti “organici”
all'associazione a delinquere finalizzata ai traffici di armi e droga
al centro dell'inchiesta. Diverso il parere dei difensori. Per
i magistrati, Giacomo Solimando, per conto del fratello Filippo, capo
della 'ndrina di Corigliano Calabro, avrebbe avuto il ruolo, con
Serio, di tenere i rapporti con i cessionari di stupefacenti e di
armi. Giacomo Solimando, in particolare, è accusato, in concorso con
fratello ed altri, della detenzione ai fini di spaccio in un caso di
di 1.040 kg di marijuana. In un altro caso, con Serio ed altre due
persone, di 2,5 kg di eroina. E sempre in concorso con Filippo e con
Serio avrebbe comprato, in due riprese, armi. In associazione solo
col fratello anche l'accusa di aver comprato 10 kalashnikov, 5
pistole, 2 mitragliette Skorpion. Droga e tre pistole, altresì, sono
state sequestrate dalla Guardia di finanza a casa di Serio. Ma i
difensori non si scompongono. Livia Lauria difende Giacomo Solimando:
“Il mio assistito deve rispondere di traffico di droga e armi.
Egli, però, è stato più volte fermato dalle forze dell'ordine che
mai gli hanno trovato armi e droga. Si tratta di una associazione di
fratelli. Il mio assistito si trova implicato per il suo cognome”.
Serio è difeso dall'avv. Giuseppe Labriola: “Il mio patrocinato
deve rispondere di associazione a delinquere finalizzata al traffico
di droga e armi a Catanzaro e di detenzione di armi e droga a Matera.
Nel secondo caso chiederò il patteggiamento avendo egli dichiarato
di usare la droga a titolo personale e di essersi distratto sul
possesso di 3 pistole di cui una efficiente. Egli, poi, ha affermato
di essersi recato in Calabria con Giacomo Solimando solo per
l'acquisto di qualche auto. Ricorrerò al riesame contro il reato
associativo che a mio parere non ha ragione di esistere”.
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