SINDACI RIUNITI A POLICORO |
LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 29.11.17
POLICORO
- “Fiato sul collo” dei sindaci del Metapontino e della valle del
Sinni su quanti hanno responsabilità nella gestione
dell'inquinamento da cromo esavalente e trielina nel sito Enea-Sogin
della Trisaia. Da ieri è stato messo su un tavolo permanente tra
tutti i Comuni interessati con l'obiettivo di seguire l'evolversi
degli eventi nel “bubbone nucleare” di Basilicata. Una sede di
incontro e decisioni unitarie venuta fuori dal Consiglio comunale
svoltosi sempre a Policoro il 20 novembre scorso. E mentre i primi
cittadini discutevano il da farsi nel Palercole a Roma, nella sede
dell'Ispra, Enea e Sogin incontravano i tecnici dell'istituto di
controllo per discutere del progetto di rimozione della vasca e delle
tubature dell'impianto dismesso Magnox. Impianto che, al 99%, è
ritenuto responsabile dell'inquinamento chimico denunciato il 4
giugno 2015. Appena Ispra avrà dato il suo placet, lo studio sarà
esaminato dalla conferenza di servizio aperta a Rotondella. Ma
occorre far presto. E bene. Questo hanno chiesto gli amministratori.
I sindaci hanno affrontato in primis il tema del monitoraggio
ambientale. “Lo vogliamo fare – ha detto Enrico Mascia, sindaco
“di casa” - insieme ai Comuni nuclearizzati (Policoro, Nova Siri,
Tursi e Rotondella) ed agli altri che hanno chiesto di partecipare.
Monitoraggio che affideremo ad un ente terzo che non sia né l'Arpab
né l'Ispra”. Linea condivisa anche da Vito Agresti, primo
cittadino di Rotondella, Roberto Trani, assessore di Tursi, e
Piermaria Pancaro, assessore di Nova Siri. In molti, poi, hanno posto
l'accento sui ritardi della messa in sicurezza dell'Itrec con il suo
fardello di scorie. Altra questione oggetto di analisi la richiesta
di tre consiglieri di minoranza di Policoro di inoltrare da parte dei
Comuni un esposto alla magistratura sul caso cromo
esavalente-trielina. “Le istituzioni facciano ognuna il proprio
dovere – ha detto Mascia –. Chi vuole può denunciare di sua
spontanea volontà”. Ed Agresti ha aggiunto: “Tutti i documenti
elaborati dalla nostra conferenza di servizio sono stati inviati ai
carabinieri del Nucleo operativo ecologico. Non sappiamo se vi sia
una indagine in corso. Noi abbiamo inviato tutto al Noe”.
POLICORO
– L'eurodeputato Piernicola Pedicini (M5s) ha presentato
un'interrogazione alla Commissione europea per sapere se il Governo
Gentiloni ha presentato il Programma nazionale di gestione del
combustibile nucleare entro il 13 settembre 2017. E' la data in cui
scadevano i 60 giorni per evitare che l'Italia venisse deferita alla
Corte di giustizia Ue. L'eurodeputato si è occupato anche della
situazione definita “oscura” all'Itrec di Rotondella e sugli
interventi di bonifica e di messa in sicurezza che riguardano il
sito. “Una cosa è certa - ha concluso Pedicini - i ritardi del
Governo italiano sono inaccettabili e sembra chiaro che la questione
la si voglia trascinare per molti mesi per non dover affrontare un
tema sensibile nella campagna elettorale per le politiche 2018".
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