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lA BRIGLIA DEL CANALE DELL'IDROVORA DISTRUTTA |
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IL MURO ED IL PARCHEGGIO CROLLATI |
LA GAZZETTA DEL
MEZZOGIORNO 19.11.17
SCANZANO JONICO – A Terzo Madonna la spiaggia non
c'è più. E' stata distrutta dall'erosione costiera. Il turismo è
stato cancellato. Ma migliaia di ettari di colture pregiate sono a
rischio inondazione nel prossimo inverno. Sono le risultanze del
sopralluogo che ieri La gazzetta ha compiuto sul luogo del disastro.
Un pugno nello stomaco. L'accesso alla rotonda che una volta era il
centro della viabilità del lido attrezzato, con ben tre stabilimenti
balneari, è stata vietata al traffico. Per motivi di sicurezza. E'
completamente crollato il muro in cemento armato che sosteneva il
parcheggio. E l'asfalto penzola sul litorale. L'area dove ha operato
l'estate scorsa lo stabilimento Chiringuito del sol, l'unico che
aveva resistito alle distruzioni dal 2010 in poi, non esiste più.
Pericolosamente scoperti tutti i tubi ed i fili di servizio. Ma non
ci siamo accontentati del primo impatto. Abbiamo calzato un paio di
stivali e ci siamo recati verso la foce dell'Agri verificando che
l'intervento effettuato nel febbraio 2016, con grossi massi di
arenaria a protezione della pineta, ha retto bene. Ma con un enorme
difetto. Al suo tratto terminale Est, davanti alla rotonda, ha
potenziato la forza delle mareggiate. Che hanno provocato il dissesto
2017. Sul suo terminale opposto, invece, l'arenile è cresciuto.
Lungo il nostro percorso, poi, grandissime quantità di tronchi
scaricati dal mare sulla spiaggia. Sarebbe il caso di un'opera di
ripulitura. Ma eccoci al nostro obiettivo, il punto dove, sinora,
nessun giornalista o politico era arrivato: lo sbocco nello Jonio del
canale dell'idrovora del Consorzio di bonifica. La struttura, cioè,
di pompaggio dell'acqua che si raccoglie dalla piana di Terzo
Madonna, posta sotto al livello del mare. Migliaia di ettari
coltivati a frutteti e fragoleti. Ebbene, la briglia di protezione
del canale lato Policoro è stata distrutta. Il canale è insabbiato.
Solo un rigagnolo riesce ad arrivare in un mare che ieri era calmo.
Ma con le mareggiate le onde impediranno ogni scarico. Le pompe non
serviranno più a sollevare le acque piovane dalla vasca. Potrebbe
essere la fine per l'agricoltura di Terzo Madonna e di tutte le zone
sotto il livello del mare di Scanzano. Uno tsunami ambientale ed
economico. Occorre intervenire con somma urgenza. Da oggi Stato
centrale, Regione, Provincia, Comune, associazioni di categoria, non
potranno più dire: “Non sapevamo”.
IN
ARRIVO 7,5 MILIONI DI EURO DALLA REGIONE. L'ING. DI CHIO: “OCCORRE
FARE PRESTO PER EVITARE IL DISASTRO”
SCANZANO JONICO - “Sarei l'uomo più felice del
mondo se fra 18 mesi, da oggi, partissero i lavori contro l'erosione
a Terzo Madonna finanziati con
7.580.000 euro dalla Regione”. Lo ha
detto il capo dell'Ufficio tecnico del Comune, Rocco Di Chio, quando
gli abbiamo chiesto della tempistica per la realizzazione delle
barriere soffolte come già realizzate a Metaponto. Significa che il
turismo, per almeno tre stagioni, sarà cancellato da quello che una
volta era uno dei quattro lidi del centro del Metapontino, con tre
stabilimenti balneari. Ma, dal 2010 in poi, le mareggiate hanno
distrutto tutto. Con la politica, ad ogni livello, sorda agli Sos
lanciati dalla stampa e dagli operatori turistici. Decine gli
articoli della Gazzetta. Ed ora, cancellato il turismo, siamo
all'emergenza per le strutture pubbliche, parcheggio, rotonda, strada
parallela al mare, e per l'agricoltura con il canale dell'idrovora a
rischio. Cosa fare? Di Chio: “Il mio ufficio ha presentato un
progetto di somma urgenza, 200mila euro, per la realizzazione di una
palificata al posto del muro in cemento armato crollato. E ciò a
salvaguardia delle opere pubbliche. Ma servono i soldi. Il Comune non
li ha. Li ha la Regione? Lo stesso intervento potrebbe essere
effettuato allo sbocco del canale dell'idrovora con due palificate
che dovrebbero penetrare in mare dalle sponde di destra e di sinistra
del canale. Servono i soldi”.
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