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UNA DELLE DUE POSTAZIONI IN MUNICIPIO |
LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 3.11.17
POLICORO
– “Tutto è andato bene. Abbiamo allestito due postazioni nel
municipio che hanno recepito gli allert giunti, dalle ore 10, dalla
Protezione civile. Simulazione, per quanto ci riguarda, okay”. Lo
ha detto ieri alla Gazzetta, attorno alle 13, il sindaco Enrico
Mascia dopo aver sentito i due tecnici interessati, Pietro Lence e
Pietro Antonio Demarco, in “attività di ascolto” dalle 10 del
mattino. Ieri, infatti, il comune del Metapontino, con quelli di Nova
Siri e di Scanzano Jonico, è stato coinvolto nell'esercitazione di
protezione civile che ha simulato un terremoto di magnitudo 8.5 con
epicentro a Sud dell’isola di Zante (Grecia). L'esercitazione,
denominata NEAMWave17, è stata organizzata dal Gruppo di
coordinamento intergovernativo per il sistema di allarme e di
attenuazione dei tsunami nell'Atlantico nordorientale, il
Mediterraneo e i mari collegati (ICG/NEAMTWS),
costituito
dopo il disastro, a partenza dall'Oceano Indiano, del 26 dicembre
2004 in cui persero la vita oltre 250.000 persone. Così, lo scenario
che ha coinvolto Basilicata, Sicilia, Calabria e Puglia è stato
elaborato dal Cat (Centro italiano di allertamento del rischio
tsunami) dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia con un
ente parallelo della Grecia. La simulazione è stata coordinata dalla
Sala situazione Italia del Dipartimento di Protezione civile che ha
ricevuto e trasmesso i messaggi di allerta. Nella fase B, che ha
interessato i tre comuni della costa metapontina, è stata testata la
piattaforma per l’invio rapido della messaggistica di allarme
attraverso tre canali, email, sms ed IVR (Vocale) alla Sala operativa
della Protezione civile regionale ed alle postazioni periferiche dei
municipi che hanno proceduto come stabilito nella fase di
addestramento svoltasi il 10 ottobre scorso a Potenza. “E noi –
ha spiegato l'ing. Lence – abbiamo ricevuto correttamente via mail,
sms, e telefono, il messaggio di allerta, due di aggiornamento e
quello finale. Tutto è andato bene. Per fortuna, però, era solo una
simulazione. Nel caso di vero e proprio tzunami (quando le onde
superano i quattro metri di altezza, ndr) l'allerta ricevuto nelle
tre modalità da almeno tre soggetti per Comune, a cascata, verrà
smistato, come previsto nel Piano di Protezione civile territoriale,
a tutti gli organismi interessati come scuole, forze dell'ordine,
strutture di pronto intervento locali”.
COSTA JONICA.
PROTEZIONE CIVILE NAZIONALE. QUESTA LA MAPPA DEL RISCHIO
POLICORO – Ma le coste italiane, tra cui quelle
joniche lucane, sono a rischio tzunami? La risposta è nel sito
internet del Dipartimento della Protezione civile nazionale: “Tutte
le coste del Mediterraneo sono a rischio maremoto a causa
dell’elevata sismicità e della presenza di numerosi vulcani
attivi, emersi e sommersi. Negli ultimi mille anni, lungo le coste
italiane, sono state documentate varie decine di maremoti, solo
alcuni dei quali distruttivi. Le coste italiane, inoltre, possono
essere raggiunte da maremoti generati in aree del Mediterraneo
lontane dal nostro Paese (ad esempio a causa di un forte terremoto
nelle acque della Grecia)”. Come simulato nell'esercitazione di
ieri che ha coinvolto Nova Siri, Policoro, Scanzano Jonico.
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