RACCOLTA FRAGOLE NEL METAPONTINO |
LA PIU' GRANDE FABBRICA DELLA BASILICATA E' APERTA. CON QUALI GARANZIE DI SICUREZZA? ZUCCARELLA (CLUB CANDONGA): “DA NOI PRIMA LA SALUTE DEI LAVORATORI”. L'ASSESSORE LEONE: “SI AI CONTROLLI DELLE FORZE DELL'ORDINE SUI PULLMAN DA PUGLIA E CALABRIA E NELLE CAMPAGNE”
C'è un risiko in corso nel Metapontino nella lotta alla diffusione del contagio da Coronavirus. Si tratta degli ottomila e passa braccianti al giorno impegnati nella raccolta dell'oro rosso della costa jonica lucana, sua maestà la fragola. Lavoratori, soprattutto lavoratrici, che arrivano ogni mattina, alle prime luci dell'alba, con pullman e pulmini anche dalle confinati Calabria e Puglia. Ed in tanti, in questi giorni di “arresti domiciliari”, si chiedono: “Con quali garanzie di sicurezza viaggiano e lavorano queste persone? Non si corrono grossi rischi sul fronte della lotta al Covid-19 nel tenere in attività la più grande fabbrica della regione?” Domande che abbiamo posto a Rocco Zuccarella, presidente del Club Candonga, ed all'assessore regionale alla salute Rocco Leone. Il primo: “Attualmente ci saranno cinquemila braccianti in attività e neanche tutti i giorni. Il mercato, infatti, con questa crisi, è fermo. Da noi al primo posto c'è la salute. Abbiamo fatto arrivare 1500 mascherine, tutte distribuite ai dipendenti. Nei pullman da 50 persone ne viaggiano 25 mentre in quelli da 20 solo 10. Noi rispettiamo le norme stabilite per la lotta al contagio, distanza di sicurezza compresa e sanificazione periodica di tutti gli ambienti dei nostri magazzini”. Gli aderenti al Club di cui è presidente rispettano, oltre al disciplinare di produzione, anche un codice etico per cui non si assumono, ad esempio, lavoratori in nero e si tutela al massimo la sicurezza? Zuccarella: “Si noi abbiamo un codice etico che dobbiamo tutti rispettare. La tutela dei nostri dipendenti è al primo posto. Ripeto, tutte le regole antiCoronavirus sono da noi messe in atto”. Ed ecco l'assessore Leone che, per prima cosa, ha confermato che, sinora, tutti i tamponi provenienti dal Metapontino sono risultati negativi. Ma cosa fare coi pullman e pulmini carichi di braccianti che ogni giorno arrivano da noi dalle regioni vicine? Lavoratori che possono entrare in Basilicata per motivi occupazionali. Non è una “bomba” che potrebbe esplodere? “Chi entra da noi – è stata la risposta – deve rispettare le norme previste nella lotta al contagio da Covid-19 come l'uso di mascherine ed il mantenimento delle distanze di sicurezza”. La Regione può chiedere alla forze dell'ordine, anche per tranquillizzare i cittadini, di effettuare attenti controlli sulle condizioni del trasporto? “Sì. Si può fare”. Il rischio, indubbiamente, con ottomila persone che arrivano ogni giorno qui, è alto: “Se non si rispettano le norme di sicurezza, si”. E sui luoghi di raccolta delle fragole il massimo ente territoriale locale può chiedere ai carabinieri del Nucleo ispettorato lavoro (Nil) di accertare il rispetto o meno delle condizioni previste contro la diffusione del contagio del famigerato virus? Leone: “Si. Certo. Sono d'accordo. Chiederemo controlli rigorosi”.
Nessun commento:
Posta un commento