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domenica 8 marzo 2020
EMERGENZA CORONAVIRUS. NUOVE REGOLE DI ACCESSO NEGLI AMBULATORI DEI MEDICI DI FAMIGLIA
RECARSI IN STUDIO SOLO IN CASI DI EFFETTIVA NECESSITÀ. INCREMENTARE L'USO DI TELEFONO, E-MAIL, WHATSAPP. APPELLO A QUANTI SONO RIENTRATI DALLE ZONE ROSSE DEL NORD
E' la pagina del mio diario di medico di famiglia nell'epoca del Coronavirus più difficile da scrivere. Oggi, dopo il Decreto del Governo e quello del presidente della Regione Basilicata, io, coi miei colleghi Carla Zuccarella e Rocco Stoja, ci siamo incontrati per discutere il da farsi. E ci siamo confrontati anche con le nostre collaboratrici, l'infermiera professionale Katia Zuccarella e la segretaria Sonia Antonicelli. Abbiamo lavorato insieme per invitare i nostri pazienti, come quelli di tutti gli altri professionisti della salute che operano sul territorio, a limitare al massimo il loro arrivo in ambulatorio. E questo per garantire la loro salute, evitando di sostare in sale di attesa intasate da persone per lo più ammalate, ed anche la nostra, a diretto contatto con chi ha svariate patologie. Dobbiamo aiutarci per superare la prova più difficile della sanità nazionale. Così, abbiamo scritto un “Avviso agli assistiti” in cui è riportato: 1) La porta dell'ambulatorio rimarrà chiusa e l'ingresso sarà limitato ad un paziente alla volta per ogni medico; 2) per febbre e sintomi respiratori (mal di gola, raffreddore, tosse) non entrare in studio assolutamente ma tornare a casa e telefonare al proprio medico: sarà lui a fare le domande del caso e prendere i dovuti provvedimenti terapeutici; 3) le richieste di ricette ripetitive, esami e visite specialistiche andranno effettuate per telefono, Whatsapp, e-mail; 4) Referti di esami e di visite si potranno comunicare tramite Whatsapp ed e-mail; 5) no ai controlli in studio di pressione arteriosa e di glicemia che possono benissimo essere autocontrollati al proprio domicilio; 6) Sarà ammesso un solo accompagnatore per ogni paziente non autosufficiente. Per l'attuazione di queste misure confidiamo sul buon senso di tutti. Il momento è difficile ma occorrerà stringere i denti insieme per superarlo. Così, abbiamo affinato le nostre capacità di domande telefoniche, di certificazione in caso di isolamento o quarantena, dei nostri rapporti con la Asm od il 118. Abbiamo chiuso la giornata stanchi ma fiduciosi di aver deciso nell'interesse dei nostri assistiti che, sicuramente, comprenderanno il perchè delle nostre decisioni. Noi, del resto, veniamo definiti medici di fiducia. Ecco dev'essere proprio la fiducia che deve guidare i nostri prossimi giorni sperando che la situazione migliori. Per chiudere un invito a quanti, magari spinti dalla paura e dalla disperazione, hanno lasciato nella notte le zone rosse e sono tornati al Sud: segnalate la vostra presenza al vostro medico, se del posto, oppure al numero verde istituito dalla Regione, 800.996688; restate a casa in isolamento per 14 giorni evitando di mettere a repentaglio la salute dei vostri cari e di altri cittadini seguendo i dovuti protocolli. Si tratta di obblighi di legge ma si fa affidamento soprattutto sulla grande responsabilità individuale.
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