LA CAMPAGNA DELLA FIMMG DI BARI "MEDICI NON EROI" |
MA PER QUALCUNO I PROFESSIONISTI IN PRIMA LINEA CONTRO IL VIRUS SONO EROI SE RIMANGONO VIVI MA SONO IMPREPARATI, IRRESPONSABILI, ADDIRITTURA AVARI, SE MUOIONO O SE SONO CONTAGIATI DAL CORONAVIRUS
Voglio iniziare questo post con una poesia di Giuseppe Ungaretti che la Federazione italiana ordine dei medici ha messo a chiusura della lista di medici caduti sul campo di battaglia contro il Coronavirus (https://filippomele.blogspot.com/2020/03/in-memoria-dei-medici-caduti-durante.html). Alle 20 di oggi erano 51, con 6.414 contagiati. La poesia si intitola “Non gridate più”. Eccola:
“Cessate d’uccidere i
morti,
Non gridate più, non gridate
Se li volete ancora udire,
Se sperate di non perire.
Non gridate più, non gridate
Se li volete ancora udire,
Se sperate di non perire.
Hanno l’impercettibile
sussurro,
Non fanno più rumore
Del crescere dell’erba,
Lieta dove non passa l’uomo”.
Parole che fanno
rabbrividire, e magari piangere, ma che danno il senso del dramma che
il mondo intero sta vivendo. E c'è una tragedia nella tragedia.
Quella di tanti colleghi vittima della loro dedizione alla
professione. L'altro giorno ho sentito il medico di famiglia di
Bernalda contagiato dal Covid-19. Non potevo non chiamarlo. L'ho
abbracciato virtualmente, gli ho dato solidarietà. E', come suol
dirsi, asintomatico. Gli ho chiesto se avesse capito dove si fosse
infettato. “A saperlo, Filippo”, mi ha risposto. “Forse, nel
corso di una visita domiciliare o di qualcuna in ambulatorio”.
Visite effettuate usando una delle tre mascherine FPP2, le uniche che
la Asm, sinora, ci ha consegnato. Mascherine che custodiamo
gelosamente. La sera prima, poi, avevo pubblicato il video del
sindaco Raffaele Tataranno in cui veniva annunciata la positività al
Covid-19 del primo medico di famiglia della Basilicata. Nel post,
https://filippomele.blogspot.com/2020/03/bernalda-medico-di-famiglia-contagiato.html,
ho scritto che la Regione è inadempiente verso la categoria perchè
non ci ha fornito i dispositivi di protezione individuale come
mascherine FPP2 e FPP3, tuta, occhiali. C'è stato chi, però, ha
avuto da ridire scrivendomi privatamente su Messanger. “Trattandosi
di un medico – ha sostenuto questo signore - avrebbe potuto
prendere le sue giuste precauzioni acquistando autonomamente guanti e
mascherine senza aspettare i provvedimenti legislativi. Io credo che
qualunque medico e operatore sanitario sappia e debba sapere meglio
di noi comuni cittadini le norme igienico sanitarie trattandosi
peraltro di mascherine e guanti che qualunque per es. dentista
utilizza abitualmente. Ovviamente io sono rimasto perplesso sul
termine inadempienza. Infatti istintivamente ho pensato... Figurati x
4 mascherine e due guanti monouso di qualche al massimo decina di
euro si accusa di inadempienza un ente pubblico e non di
superficialità un medico?” E la conclusione “sibillina”:
“Buona permanenza in casa”. Insomma, per questo soggetto i medici
che rimangono contagiati, e poi magari muoiono, sono ignoranti,
superficiali, irresponsabili e, di più, avari. Un giudizio che non è
solo del mio lettore ma che circola abbondantemente su Facebook e
nella rete. I miei colleghi di tutta Italia, perciò, sono morti e si
sono contagiati per colpa esclusivamente della loro negligenza e
della loro tirchieria. Eroi da vivi, imbecilli da morti. Quanto,
infine, al “Buona permanenza a casa” non ho capito se fosse il
classico invito, Restate a casa, o se fosse un appello ironico ad
abbandonare le armi dato a chi non si è in grado di usarle. Io, a
questo punto non posso esimermi dal gridare: “Vergogna! Vergogna!
Vergogna!” Chi pensa così non è degno di alcuna considerazione.
E' fuori da ogni logica di vivere civile e di solidarietà. E' ora di
dire “Basta, basta, basta!” Onore a quanti si battono a mani
nude, abbandonati dalla politica, contro un nemico invisibile e
cadono combattendo. “Non gridate più”, ha scritto Ungaretti. E
noi col lui lo ripetiamo “Non gridate più”.
Non fanno più rumore
Del crescere dell’erba,
Lieta dove non passa l’uomo”.
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