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domenica 22 marzo 2020

POLICORO. DOPO IL PRIMO CONTAGIO. IL SINDACO MASCIA: “CI VUOLE L'ESERCITO PER I CONTROLLI DEGLI INGRESSI NEL METAPONTINO E SUL RISPETTO DELLE NORME DI SICUREZZA”



IL PRIMO CITTADINO: “NO ALLA PSICOSI E NO AL GOSSIP SU CHI E' IL POSITIVO. L'INTERESSATO HA SEGUITO SCRUPOLOSAMENTE LE NORME DELLA QUARANTENA”. CHIESTO UN FILO DIRETTO CON LA REGIONE NELLA GESTIONE DELL'EMERGENZA

POLICORO - “Domani chiederò al presidente della Regione, Vito Bardi, l'uso dell'Esercito per i controlli sugli ingressi nel Metapontino da Puglia e Calabria e sul rispetto delle norme sulla sicurezza”. Lo ha confermato il sindaco Enrico Mascia il giorno dopo l'accertamento del primo contagiato da Coronavirus residente nel suo comune. Il primo cittadino, a proposito, ha invitato i policoresi a “serrare le fila ed a non abbassare la guardia senza abbandonarsi alla psicosi”. Ma ecco il resto dell'intervista che ci ha rilasciato. “L'arrivo dei militari è ancora più pressante dopo le decisioni del Governo nazionale e la lettera del governatore Vito Bardi al premier Giuseppe Conte con le sue preoccupazioni dopo la chiusura delle fabbriche non strategiche in Lombardia ed il suo consensuale invito ai Lucani del Nord a non ritornare. Sapendo, però, che c'è chi è stato e sarà costretto a scendere al Sud. Qui, però, chi arriva dovrebbe avere il senso di responsabilità di restare per 14 giorni in quarantena. L'Esercito dovrà far parte del presidio di controllo, con le altre forze dell'ordine, su ingressi e rispetto delle norme stabilite dai Decreti sia nazionali sia regionali”. Insomma, un appello alla serietà ed alla responsabilità di tutti. Cosa pensa il nostro interlocutore del fuoco di fila scatenatosi dopo la diffusione della notizia del primo contagio nei confronti del presunto “untore”? “Esprimo tutto il mio disappunto per l'accaduto. Io ho lodato i cittadini per il rispetto delle regole, come ho verificato, senza clamore. Ieri sera la città era una landa desertica. Poi, però, si sono scatenati gli ignoranti di Facebook. Ho molta amarezza per alcune dichiarazioni che non rendono onore alla mia comunità. Un malato è un malato e va curato senza renderlo colpevole. Dico con chiarezza che il cantante Filippo scilleri non è la persona contagiata. Anzi, egli sta osservando la quarantena non recandosi neanche a casa sua ma alloggiando prima in una abitazione privata ed ora in albergo. Non è sintomatico e non ha fatto neanche il tampone”. Ma deve interessare ai cittadini il nome di chi è il contagiato? “Assolutamente no – è stata la risposta. Io ho informato ieri sera la popolazione in tempo reale come mio dovere. Non c'è bisogno di dare il nome perchè gli organismi preposti già operano per ricostruire la filiera dei contatti. Nel caso specifico preciso che il soggetto interessato ha seguito scrupolosamente le regole dell'isolamento. Non c'è bisogno di soddisfare il gossip”. Tutto funziona nelle procedure attivate per contrastare l'epidemia di Covid-19? Mascia: “No. Il sindaco non ha alcun rapporto con la Task force regionale. Nè viene avvisato, anche per attivare i controlli, se un suo concittadino va in quarantena. Ieri sera sono stati informato del contagio da un dirigente della Asm che l'ha fatto non so se per dovere o se per cortesia. I sindaci sono i responsabili della salute pubblica non possono essere esclusi dalla gestione di ciò che accade in merito sul territorio. I Comuni debbono avere un filo diretto con la Regione”.

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