LA PRIMA PAGINA DELLA GAZZETTA DI BASILICATA DI OGGI |
L'EDITORIALE ODIERNO IN FORMATO WORD
La medicina di famiglia di Basilicata, una sconosciuta. Chi ha sentito il governatore Vito Bardi parlare in sede pubblica della medicina generale lucana? Ha mai pronunciato “medici di medicina generale”, “medici di famiglia”, “medici di base”? Qualche volta questi ultimi sono stati citati. Quando di parlava degli “stranieri” che dovevano contattare, al loro arrivo, o il numero verde o quei professionisti. Già. Lo dice la definizione: medici di base. Quelli terra terra. Sopra di loro c'è la “Medicina” vera. Ma “Base” ha anche un altro significato. Su di essa si regge l'impalcatura. Se è debole, crolla tutto. Quel che ha dimostrato il Covid-19. In tanti hanno riscoperto l'assistenza territoriale. Non in Basilicata. Eppure un ruolo i “paria” del Servizio sanitario l'avranno avuto o no? Ci piacerebbe avere una risposta dal presidente. Quel presidente che non ha telefonato al medico Virgilio Linfante che a San Giorgio Lucano ha curato a mani nude gli anziani della casa di riposo. E a San Giorgio ha chiamato Papa Francesco! Così, neanche uno squillo per Raffaele Tataranno, di Bernalda, in età di pensione ma sul campo, contagiato nel corso del suo lavoro. Ed egli è stato per anni presidente dell'Ordine di Matera. E cito Gennaro Grieco, di Montalbano Jonico, che al 70esimo anno di età ha chiesto, se utile, di rimanere in servizio. E chi scrive, a 67 anni, sotto controllo post-radioterapia per un cancro alla prostata, non ha disertato. Per non citare i tanti che hanno curato in silenzio i loro pazienti. Presidente, non trascuri quei medici. Convochi i loro sindacati, li ascolti e proponga i suoi progetti. Nel Decreto Rilancio ci sono 1256 milioni per il territorio. Una parte arriverà in Basilicata. Come si spenderà? Quale è la sua idea di assistenza domiciliare? Quale quella di medicina di gruppo, H24, contraltare del pronto soccorso, con personale e attrezzature? Ma in tutta questa disanima non è mai stato citato l'assessore alla salute, Rocco Leone. Perchè? Perchè egli di tali medici ha parlato. La prima il 23 marzo scorso, in una intervista a Basilicata 24: “I medici di famiglia hanno ceduto le armi”. Li attaccò e denigrò. La seconda il giorno dopo: “Sono stato frainteso”. Non chiese scusa. Leone, per ricucire lo strappo, fà ancora in tempo a porgerle, le sue scuse. E se non lo farà il suo assessore, presidente Bardi, lo faccia lei. Avrà al suo fianco camici bianchi sparsi sul territorio in difesa dei lucani. E avrà la loro riconoscenza e quella dei loro assistiti.
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