MICHELE CAMPANARO, SEGRETARIO PROVINCIALE FIMMG MATERA |
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Michele
Campanaro è il segretario provinciale di Matera della Fimmg, il
sindacato più rappresentativo in termini di iscritti della regione e
d'Italia. Con lui affronteremo una vicenda che negli ultimi giorni è
tornata di attualità: la guerra ai ferri corti ingaggiata da Rocco
Leone, pediatria del territorio, ed assessore regionale alla sanità,
contro i medici di medicina generale della Basilicata. L'esponente
della Giunta Bardi pochi giorni fa ha dichiarato di “non aver visto
in campo (contro il Coronavirus, ndr) tra i medici di famiglia tanti
eroi” e che ne citerà alcuni agli ordini dei medici di Potenza e
Matera. Segretario perchè si è arrivati a questo punto?
“Io
credo che sia una schermaglia dialettica. Credo che il dottor Leone
sia una persona d'istinto e che qualche volta eccede nelle sue
dichiarazioni. Quest'ultima, però, è stata la seconda volta che ha
fatto un piccolo passo falso e perciò oggi, con un comunicato
stampa, gli ho risposto per le rime. Spero, tuttavia, di non aver
rotto i rapporti con lui”. Anche perchè la prima volta fece una lettera ai medici non chiedendo scusa ma affermando di essere stato frainteso. Questa volta non è arrivato alcun fraintendimento...
“No. Questa volta penso che dirà di averlo detto a sua insaputa”.
Si
tratta, quasi, di una lotta intestina sul territorio. Voi siete
medici di famiglia, lui è un pediatra di libera scelta ed opera
anche lui nel vostro stesso ambito. Parafrasando il dottor Tersilli,
portato sugli schermi di Alberto Sordi, se voi siete medici della
mutua lui è un pediatra della mutua. Perchè lo scontro?
“Intanto
io non vedo scontro tra le due categorie. Io credo che Leone veste i
panni dell'assessore e pensa di farlo in questa maniera. Spero che la
finisca con questo suo atteggiamento. Noi lo aspettiamo sul piano
delle proposte e non su quello delle chiacchiere come ha detto il mio
segretario regionale Antonio Santangelo”.
Ecco
voi dovrete “contrattare” con la Regione la nuova medicina del
territorio. La pandemia ha dimostrato che dove la medicina di base,
la pediatria di libera scelta, la Continuità assistenziale, il 118,
erano forti il virus non ha attaccato mentre dove erano state
indebolite ha colpito a più non posso. Arriveranno soldi dallo Stato
perchè nel decreto Rilancio ci sono fondi per potenziare le unità
Covid e l'assistenza domiciliare integrata, introdurre l'infermiere
di quartiere. Voi ritenete Leone ancora il vostro interlocutore o vi
rivolgerete direttamente al presidente Vito Bardi?
“Il
nostro interlocutore è l'assessore alla sanità. Anzi. Colgo
l'occasione per informare che gli abbiamo già presentato una
richiesta di incontro per un tavolo dove illustrare le proposte sugli
argomenti che tu hai sinteticamente illustrato. Abbiamo un progetto
ben delineato con le voci da te evidenziate più la riorganizzazione
del territorio in Aft, Associazioni funzionali del territorio.
Saranno il contenitore con le figure professionali da te citate.
Aspettiamo Leone e non il presidente ad un confronto serio su
proposte concrete. Come disse Totò: non so se a voi piace a ma me
piace”.
Oggi,
tuttavia, lei ha diramato un comunicato stampa in cui ha paragonato
l'assessore regionale al generale Custer che da eroe è morto per
difendere il territorio insieme ai suoi 600 soldati. E lei ha
indicato questi ultimi nei medici di famiglia della Basilicata. C'è
bisogno proprio di eroi in questa regione? Come finira?
“Non
abbiamo bisogno di eroi ma di gente che lavora continuamente e
seriamente come i medici di medicina generale. Spero che non ci sia
una seconda Little Bighorn. L'idea di paragonarlo al generale Custer
è stata istintiva visto che Leone ha sempre utilizzato espressioni
militaresche: i medici di base hanno abbandonato le armi, non vedo
eroi tra di loro. Ovviamente non mi sono sentito di paragonarlo ad un
generale vincente come Wellington o Napoleone. Mi è venuto in mente
uno che in America è considerato un eroe ma che noi sappiamo
benissimo che è stato un perdente. Spero che in questo l'assessore
ci smentisca clamorosamente e si dimostri un generale vincente per
noi 600 soldati sul territorio”.
Ultima
domanda: c'è un caso Basilicata? In nessuna regione d'Italia
l'assessore regionale alla sanità è contro i medici di famiglia.
Invece, lei quanta percentuale di successo nella battaglia contro il
Covid-19 attribuisce ai medici di medicina generale, da 0 a 100?
“Devo
essere modesto perchè non voglio togliere lo spazio ai colleghi
ospedalieri che soprattutto in alcuni reparti se la sono vista
veramente brutta. Per fortuna nella nostra regione non abbiamo avuto
grandi numeri. Credo che il nostro onesto 50% ce lo abbiamo messo
nella lotta al Coronavirus”. VIDEOINTERVISTA SULLA PAGINA FACEBOOK FILIPPO MELE GIORNALISTA CLICCANDO SUL SEGUENTE LINK:
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