ALLE 18.30 MONSIGNOR VINCENZO OROFINO CELEBRERÀ LA SANTA MESSA DI DEDICAZIONE DELL’ALTARE E DI APERTURA AL CULTO DELLA NUOVA CHIESA, ALLA MARINA. IL VESCOVO HA INVITATO I NOVASIRESI A FAR SÌ CHE “L’APERTURA DEL LUOGO DI CULTO RAPPRESENTI L’INIZIO DI UN RINNOVATO IMPEGNO DI FEDE E DI UNA MAGGIORE VIVACITÀ EVANGELICA PER EDIFICARE UNA CHIESA BELLA, ATTRAENTE, CON IL CUORE DI MADRE E IL VOLTO DELLA MISERICORDIA”. IL SINDACO STIGLIANO: “SONO FELICE. SANT'ANTONIO SARÀ UN PUNTO DI INCONTRO PER TUTTA LA SOCIETÀ CIVILE E NON SOLO PER QUELLA RELIGIOSA”. QUALCHE POLEMICA SUI 132 PASS-INVITO. MA IL VESCOVO OROFINO ED I PARROCI: “LA CONTINGENZA STORICA DOVUTA ALLA PANDEMIA COVID-19, ANCORA IN ATTO, HA IMPOSTO LA SCELTA DEL METODO”
NOVA SIRI MARINA - Sarà
celebrata domani, alle 18.30, da monsignor Vincenzo Orofino, vescovo
di Tursi-Lagonegro, la solenne dedicazione dell’altare ed apertura
al culto della nuova chiesa di Sant’Antonio di Padova. Il vescovo
ha invitato i novasiresi a far sì che “l’apertura rappresenti
l’inizio di un rinnovato impegno di fede e di una maggiore vivacità
evangelica per edificare una Chiesa bella, attraente, con il cuore di
madre e il volto della misericordia”. I parroci, don Mario La Colla
e don Michelangelo Crocco, nei mesi scorsi, hanno proposto tre
catechesi sulla chiesa, con i vescovi Orofino, Nolè e Sirufo. Il
sindaco Eugenio Lucio Stigliano, dal canto suo, si è detto “felice
per il nuovo luogo di culto. Sarà un punto di incontro per tutta la
società civile e non solo per quella religiosa. Anche perchè è
stata costruita anche una bellissima piazza che rappresenta un nucleo
di condivisione che alla Marina non c'era. La vecchia “Sant'Antonio”
diventerà patrimonio comunale. La cosa bella è che il progetto è
stato affidato con la mia prima amministrazione ed ora vede la luce
nella seconda”.
“La chiesa – si
legge in un comunicato della diocesi di Tursi e Lagonegro - è il
risultato di un progetto elaborato dall’architetto Sergio Stigliano
sulla base delle indicazioni contenute nella Nota pastorale della
Commissione episcopale per la Liturgia del 1993 ‘La progettazione
di nuove chiese’ e alla luce di un approfondito e costante dialogo
del Vescovo e dei parroci con l’Ufficio Tecnico diocesano (ing.
Laura Montemurro, ing. Nicola Ferri, ing. Tonino Gialdini, arch.
Francesco Vitale), il liturgista don Giovanni Di Napoli e il gruppo
di lavoro ‘Progetto BEMA srls’ che ha curato anche il programma
artistico e iconografico, attraverso la professionalità degli
architetti Giorgio Crucetta e Felicia Fezzuoglio che, in sinergia con
artisti, artigiani e fonderie d’arte. Hanno collaborato alla sua
realizzazione: Giuseppe Allamprese, Amedeo Brogli, Ezio Cerruto,
Maria Luisa Mesiano, Martino Tamburrano, Thalass srl oltre Fonderia
Fattorini, Laboratorio Gallo, Laboratorio Pirani.
Il nuovo luogo di culto presenta un impianto ottagonale, sormontata da una croce greca. L’altare, l’ambone e la sede sono in travertino con un inserto di bronzo. Nella parete absidale è stato installato un grande crocifisso di resina bronzata, con un mosaico di 13 metri quadrati che simboleggia il calvario. Vicino al tabernacolo c’è un altro mosaico che simboleggia il roveto ardente. Ancora un mosaico è presente nell’area battesimale che richiama il battesimo per immersione. Tutte le opere d’arte, insieme alle stazioni della via crucis, sono inedite ed esclusive.
La chiesa è stata
realizzata esclusivamente con i fondi provenienti dall’8×1000 alla
Chiesa Cattolica, il contributo della Diocesi e della Comunità
parrocchiale”.
Qualche polemica sui
social, intanto, è stata sollevata per i pass-invito. Ma il vescovo
Orofino ed i parroci di Nova Siri: “Ai fini di evitare ulteriori
polemiche inutili, con il rischio di “guardare al dito e non alla
luna”, si chiarisce che la contingenza storica dovuta alla pandemia
Covid-19, ancora in atto, si è imposta sulla scelta del metodo. Le vigenti e vincolanti
normative del Governo impongono che all’interno possano entrare,
esclusivamente, 132 persone e, dunque, se vogliamo aprire al culto la
nuova Chiesa, dobbiamo attenerci alle leggi. Per evitare che qualcuno
si senta escluso, la Diocesi ha offerto la diretta televisiva su TRM
network e un maxi schermo nella piazza antistante, come segno di
vicinanza a tutta la popolazione di Nova Siri e dintorni”.
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