L'AVVOCATO LEONARDO PINTO |
IL
COMUNICATO STAMPA INVIATO DA SABINO ROCCO GIACCO (SCANZANO LIBERA)
Il
Tribunale di Matera assolve l’ex Vice Sindaco di Scanzano Giovanna
Merlo dal reato di oltraggio a pubblico ufficiale
Per
l’Avv. Leonardo Pinto, difensore dell’imputata, il Giudice
Staffieri ha pronunciato una sentenza con motivazione ineccepibile
destinata a fare giurisprudenza
La
vicenda. Giovanna Merlo, ex vice sindaco ed ex assessore al bilancio
del Comune di Scanzano Jonico, nella riunione di giunta
dell’8.3.2017, manifestava il proprio dissenso al documento unico
di programmazione ed al bilancio di previsione 2017-2019 chiedendo
che la relativa approvazione fosse preceduta da un approfondimento di
alcuni elementi economico-finanziari (tra cui debiti fuori bilancio)
i cui documenti non era riuscita ad avere perché il funzionario
preposto non era in servizio. Dopo qualche giorno il Sindaco le
revocava la delega da Vice Sindaco e da assessore al bilancio.
Nel
corso del Consiglio Comunale del successivo 27 marzo, si verificava
un aspro confronto politico-amministrativo tra il Sindaco e la Sig.ra
Merlo; quest’ultima, sulla base di elementi tecnici, spiegava le
ragioni del suo dissenso al documento programmatico e al bilancio. Il
Sindaco replicava alle critiche politiche e, in modo irriguardoso,
chiamava ripetutamente bugiarda la Sig.ra Merlo, come risulta dal
verbale della seduta consiliare. La contrapposizione continuava fino
a quando la Sig.ra Merlo, nel contestare le inconsistenti
argomentazioni dell’ex Sindaco, ricordava altresì un episodio
verificatosi nell’ambito di una riunione del gruppo di maggioranza,
di cui si era reso protagonista lo stesso Sindaco; episodio
confermato dell’istruttoria dibattimentale svolta.
Lex
Sindaco Avv. Ripoli e gli ex assessori Pantano, Sabato e Puce, non
gradendo il richiamo di tale episodio, denunciavano la Sig.ra Merlo e
suo marito Cavallo Agostino; quest’ultimo, presente tra il
pubblico, perché, a loro dire, aveva minacciato il Sindaco. Vero è
che, in quella infuocata seduta di Consiglio Comunale, cui partecipò
un folto pubblico, molti dei presenti (tra cui, il Sig. Cavallo)
protestarono dopo che la Sig.ra Merlo fu ripetutamente interrotta e
ingiuriata mentre svolgeva il suo intervento.
La
Sig.ra Merlo e coniuge venivano tratti a giudizio per rispondere la
prima di oltraggio a pubblico, il secondo di minaccia.
Dopo
una approfondita istruttoria, all’udienza del 18 maggio scorso, il
Giudice Staffieri ha assolto la Sig.ra Merlo perché il fatto non è
previsto dalla legge come reato. Nella sentenza si legge: <<…….il
Presidente del Consiglio dava dunque, la parola alla MERLO che
contraddiceva il Sindaco, ribadendo, in sostanza, che le vere ragioni
delle revoche risiedevano nel fatto che la stessa era divenuta "voce
di disturbo", con le sue reiterate critiche all'indirizzo
politico impresso alla giunta in contrasto (a suo dire) con il
mandato ricevuto dagli elettori, anche nella parte confluita nel DUP
posto alla sua attenzione della seduta di giunta di qualche giorno
prima..>>. Prosegue il giudicante evidenziando l’assenza di
presupposti del reato di oltraggio a pubblico ufficiale; per la
posizione dell’altro imputato, il Giudice ha ritenuto, invece, la
propria incompetenza per materia rientrando, la fattispecie, nella
competenza del Giudice di Pace.
L’Avv.
Leonardo Pinto, difensore di entrambi gli imputati, ha rilasciato la
seguente dichiarazione: <<Il Giudice ha assolto la Sig.ra Merlo
con motivazione ineccepibile destinata a fare giurisprudenza. La
vicenda è triste e denota l’insofferenza verso il legittimo
dissenso di assessore e/o consigliere comunale a scelte
politico-amministrative, oltre che l’insofferenza alla critica
politica da parte dei denuncianti che, anziché apprezzare e
valorizzare le osservazioni della Sig.ra Merlo, l’hanno denunciata
commettendo un grave errore politico. L’insofferenza verso il
dissenso e la critica politica è perniciosa per la democrazia. La
Sig.ra Merlo ha dovuto subire un processo penale per aver fatto il
suo dovere di Consigliere Comunale leggendo e studiando atti e
documenti prima di esprimere il preteso voto favorevole.>>.
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