DOPO UNA LETTERA AL PREFETTO DI MATERA, PERO’, QUALCOSA SI E’ MOSSO: EFFETTUATI SOPRALLUOGHI DA TECNICI DEL CONSORZIO DI BONIFICA E DELLA REGIONE BASILICATA. MA NON BASTA. CELANO SI E’ RIVOLTO A LEGALI PER IL RECUPERO DEI DANNI SUBITI. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE
TURSI – Le foto sono impressionanti. Le piene del fiume Agri divorano, ogni volta, decine di metri di terreno e ingoiano decine di alberi di pesche, con il frutto pendente. A Giuseppe Celano, agricoltore diretto con podere in contrada Marone, al confine con Policoro, piange il cuore. Il fatto è che la corrente punta dritto al suo terreno, divorandolo. Dopo la sua lettera al prefetto di Matera, Sante Copponi, del 4 maggio scorso, leggi il nostro articolo in merito cliccando sul link https://filippomele.blogspot.com/2023/05/tursi-grido-di-disperazione-signor.html, qualcosa si è mosso. Dopo anni di abbandono. Sopralluoghi sono stati effettuati da tecnici sia del Consorzio di bonifica della Basilicata sia dell’Ufficio ambiente e territorio della Regione Basilicata. Foto, disegno, rilievi, misure. Il danno è evidente. Ma ci vorranno tempi lunghi per risolvere il problema. Progetto, appalto, affidamento lavori, inizio degli stessi. E il pescheto di Celano, probabilmente, scomparirà del tutto. Da qui la decisione del produttore agricolo: rivolgersi ad un legale per il ristoro dei danni subiti. Ingenti. Solo nell’ultimo anno l’Agri ha divorato 1 ettaro e mezzo del suo pregiato pescheto. Le ultime dieci piante, con le pesche rosse, già pronte da raccogliere, sono andate perdute con la piena di oggi. Così vanno le cose, purtroppo, nella Basilicata e nel Metapontino dello sfasciume idrogeologico.
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