Scontro nel Consiglio
regionale della Basilicata tra la maggioranza di centrodestra e la minoranza di
centrosinistra sull'approvazione di un emendamento al Collegato finanziario
alla Legge di stabilità sul sistema di previdenza dei consiglieri.
Per la maggioranza è
"una scelta di civiltà e trasparenza", per la minoranza, il
centrodestra "ripristina i vitalizi con un emendamento infilato di
nascosto, come un regalo di Natale alla politica".
In una nota congiunta, i consiglieri di centrodestra hanno
evidenziato che è stato approvato "un provvedimento in piena attuazione
della normativa statale vigente, allineando la Basilicata a quanto già previsto
nelle altre Regioni.
Escludendo con chiarezza
l'automatismo e fissando un criterio trasparente e oggettivo: la contribuzione
è calcolata esclusivamente sulla quota effettivamente versata, in modo
individuale e facoltativo, da ciascun consigliere. Una scelta che - hanno
aggiunto - colma un vuoto normativo che, fino ad oggi, la Regione Basilicata
non aveva ancora recepito e attuato. Si tratta di una scelta di civiltà e
trasparenza, che mette fine a possibili privilegi e automatismi, allineando la
Basilicata alle altre Regioni italiane e rispettando la normativa nazionale
vigente. Non è un privilegio, né una forzatura: è un doveroso adeguamento alle
regole nazionali: per un sistema più giusto e moderno, senza favoritismi e
senza privilegi".
Dalla minoranza, il vicepresidente del Consiglio regionale,
Angelo Chiorazzo (Basilicata Casa Comune) ha messo in evidenza che "quello
che è accaduto oggi in Consiglio regionale è uno schiaffo alla Basilicata
reale. Con il collegato alla legge di stabilità, la maggioranza di centrodestra
sceglie di fare Robin Hood al contrario. Toglie ai poveri per dare ai ricchi.
Mentre famiglie, lavoratori e giovani fanno i conti con crisi occupazionali,
precarietà e povertà crescente, il Consiglio regionale decide di occuparsi dei
vitalizi, ripristinandoli con un emendamento infilato di nascosto, come un
regalo di Natale alla politica".
E per Alessia Araneo e Viviana Verri (M5S), "la
priorità della politica regionale lucana diventa mettere in sicurezza il
trattamento previdenziale della classe dirigente. È qui che si rompe qualcosa
di profondo. Perché una classe dirigente degna di questo nome non pensa prima a
sé stessa. Pensa agli ultimi. Li mette in sicurezza. Solo dopo, eventualmente,
discute del resto".
FONTE ANSA.IT BASILICATA
RETROATTIVITÀ E RENDITA A
CARICO DEL CONTRIBUENTE
Il quotidianodelsud.it ha
riportato, in merito all’emendamento citato, che “nel testo discusso in aula è
prevista anche l’applicazione retroattiva dello stesso, per allargare la platea
dei beneficiari a chiunque sia stato seduto sugli scranni dell’aula Dinardo
dall’abrogazione dei vitalizi veri e propri.
Sicché un consigliere in
carica tra il 2013 e il 2018, per esempio, potrebbe ottenere un’«indennità
differita» di 600 euro al mese, dai 65 anni in poi, versandone appena 31mila.
Un investimento ad altissima remuneratività, se si considera che in meno di 5
anni si dovrebbe ripagare da solo, assicurando all’ex consigliere, per i
successivi, una rendita completamente a carico del contribuente”.