VALSINNI – Non solo
Isabella Morra, con la sua storia umana e letteraria; il rifugio di
Monte Coppolo e l'antica città magno greca di Lagaria, pur se ad
oggi non fruibili dal pubblico; caratterizzano l'offerta turistica e
naturalistica della cittadina alle porte del Pollino. A 700 metri sul
livello del mare, infatti, ecco il Parco dei crisciuni (crescione), a
metà strada tra il borgo medioevale e la cima del Monte Coppolo,
mentre a 858 metri ecco l'Armi dei gatti, il sito che segna il
confine tra Basilicata e Calabria. Ma andiamo con ordine. Il Parco
dei crisciuni è così denominato per la presenza del crescione, una
pianta spontanea appartenente alle brassicacee (o crucifere), una
famiglia di vegetali (la stessa di broccoli, cavoli, rucola, senape,
ravanello), che vanta notevoli proprietà toniche, antiossidanti e
disintossicanti. “Il Parco – si legge sulla sua pagina Facebook -
rappresenta una nuova formula per vivere il proprio tempo libero in
armonia con la natura, con il buon cibo sano, all'insegna del proprio
benessere. Tra le strutture presenti, un laghetto centrale, spazi per
il pic nic e per il barbecue, un parco giochi per bambini,
ristorante-bar, campeggio ed area camper, bungalow”. Insomma, qui è
possibile vivere la natura a diretto contatto con essa a pochi
chilometri dalla costa jonica. Ed una sorta di miracolo ecologico è
il sito denominato Armi dei gatti. Vi si arriva salendo dal Parco dei
crisciuni al Monte Coppolo e da qui, dal bosco di Rotondella, in
direzione Nocara (CS). Il paesaggio è caratterizzato da grossi
blocchi di pietra durissima attraverso cui passa l'unica strada di
collegamento tra le due regioni confinanti. Armi dei gatti, infatti,
è un toponimo magno greco molto diffuso al Sud ed utilizzato come
presidio di difesa dalla invasioni nemiche.
IL SITO ARMI DEI GATTI TRA VALSINNI-ROTONDELLA E NOCARA (CS) |
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