LA DECISIONE ASSUNTA DALLA SESTA SEZIONE PENALE DELLA SUPREMA CORTE IN MERITO ALL’OPERAZIONE POLLICINO E STRANGE FRUIT DEL 12 MAGGIO 2021. LA NOTIZIA È LEGGIBILE CLICCANDO SUL LINK DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE
L'OPERAZIONE POLLLICINO E STRANGE FRUIT 12 MAGGIO 2021 |
L'OPERAZIONE POLLLICINO E STRANGE FRUIT 12 MAGGIO 2021 |
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SCANZANO JONICO – Decisione della Sesta sezione penale della Corte di Cassazione in merito alla Operazione Pollicino e strange fruit del 12 maggio 2021. I giudici della Suprema corte hanno annullato senza rinvio il provvedimento dei giudici del Riesame di Potenza ritenendo che non sussistono a carico di Aldo De Pascalis, Filippo e Giacomo Solimando, gli indizi di colpevolezza in ordine al reato d’associazione mafiosa. La notizia è stata confermata dai legali Livia Lauria, per Giacomo Solimando, e Vittorio Faraone, per De Pascalis. Quest’ultimo è difeso anche da Emilio Nicola Buccico.
Ricordiamo che Pollicino e strange fruit esplose, fragorosa, il 12 maggio 2021. Dalle prime ore del mattino i Carabinieri ed i Finanzieri delle rispettive Compagnie di Policoro eseguirono una Ordinanza di Custodia Cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Potenza, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) che aveva coordinato le indagini, nei confronti di 24 persone ritenute, a vario titolo, responsabili di aver fatto parte di una associazione dedita al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina, hashish e marijuana, oltre che accusati di trasferimento fraudolento di valori, auto-riciclaggio, estorsione ed incendio. Il sodalizio criminale individuato operava, secondo l’accusa, nella zona del Metapontino, principalmente nei comuni di Policoro, Scanzano Jonico, Colobraro, Tursi, Valsinni e Bernalda.
Così, la Procura distrettuale: “Le indagini coordinate dalla Autorità giudiziaria e sviluppate in modo approfondito, completo e professionale dalle forze di polizia, hanno disvelato, in particolare il più raffinato ed insidioso meccanismo di riciclaggio e reimpiego di denaro di provenienza illecita (e segnatamente dal narcotraffico anche di livello internazionale) per milioni e milioni di euro, in attività produttive che, nel settore agricolo, si era mai potuto constatare in Basilicata”.
Il Gip, tuttavia, nell’ordinanza di arresto del 12 maggio 2021 non riconobbe la sussistenza per i Solimando e De Pascalis dell’aggravante mafiosa.
La Procura di Potenza, perciò, di fronte a tale diniego, presentò appello al Tribunale del Riesame che lo accolse riconoscendo la sussistenza della citata aggravante.
Da qui il ricorso in Cassazione degli avvocati Pasquale Di Iacovo, per Filippo Solimando; Lauria, per Giacomo Solimando; Faraone e Buccico per De Pascalis. Ricorso accolto dalla Sesta sezione penale.
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