E I SINDACI DELL’ANCI, DOPO L’ASSENZA DEL GOVERNATORE ALLA RIUNIONE DI IERI, ATTACCANO: “NON COINVOLTI NELLE DECISIONI ED INFORMAZIONI LACUNOSE SU CONTROLLI E ANALISI”. LEGGI LA NOTIZIA INTEGRALE
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LA RIUNIONE ANCI DISERTATA DAL PRESIDENTE BARDI |
SICCITÀ E CRISI IDRICA IN BASILICATA. E’ proprio il caso di dire Mala tempra currunt per il presidente della Regione e commissario per l’emergenza, Vito Bardi. Mentre sono in piazza i cittadini dei 29 Comuni dello schema Basento - Camastra monta anche la protesta dei sindaci dell’Anci dopo l’assenza del governatore alla riunione di ieri. Tanto che Bardi si è affrettato a convocare un incontro di sua iniziativa per mercoledì prossimo. Intanto cresce la protesta popolare. Riuscitissima la manifestazione indetta per oggi dal Comitato acqua pubblica Camastra. Alla base delle rivendicazioni un documento formato da oltre 30 associazioni che vi proponiamo di seguito, in forma integrale. Pubblichiamo, a seguire, anche il documento dell’Anci sull’assenza di ieri di Bardi all’incontro convocato dall’Anci e la convocazione dei sindaci da parte del presidente per mercoledì prossimo.
ACQUA, ACQUA PULITA, ACQUA PUBBLICA
Premessa: le decisioni dell’unità di crisi sull’emergenza idrica
L’unità di crisi sull’emergenza idrica ha individuato come soluzione il prelievo delle acque del fiume Basento, poco a valle della confluenza con il Camastra, con sollevamento fino alla diga del Camastra. Dal Camastra le acque saranno poi convogliate nello schema esistente e sollevate fino al potabilizzatore di Masseria Romaniello, per essere trattate prima dell’immissione nella rete di distribuzione.
Il commissario Bardi ha annunciato un cronoprogramma di campionamenti in grado di verificare con costanza e precisione la qualità dell’acqua. I prelievi sono previsti nel punto di emungimento, nel “Camastrino”, all’arrivo del flusso proveniente dal Basento, prima e dopo l’ingresso nel potabilizzatore di Masseria Romaniello. La normativa prevede che le acque potabili siano classificate prima dell’ingresso nel potabilizzatore per stabilire il tipo di trattamento da attuare.
4 domande e 4 richieste
1) In base a quali considerazioni tecniche è stata assunta la decisione di utilizzare l’acqua del fiume Basento per rispondere alla crisi idrica attuale?
2) Sono state considerate soluzioni alternative, che evitassero di prelevare l’acqua a valle di un depuratore di reflui civili e industriali?
3) Sulla base dei dati già disponibili sulla qualità dell’acqua in uscita dal depuratore di Varco d’Izzo si può ritenere che il potabilizzatore di Masseria Romaniello, in base alle sue caratteristiche tecniche, sia in grado di far rientrare tutti i parametri chimico/fisici nei limiti di norma per l’uso potabile?
4) È stato adottato un principio di precauzione, anche in considerazione delle incertezze legate al campionamento, alla variabilità nel tempo degli inquinanti immessi nel Basento e alle condizioni di manutenzione del depuratore?
Le gravi responsabilità, che hanno condotto in maniera ingiustificabile alla crisi attuale, impongono, nel clima generalizzato di sfiducia, la più assoluta trasparenza nei confronti dei cittadini.
Le preoccupazioni aumentano se si pensa che la stessa Regione solo pochi mesi fa con la delibera di giunta regionale n 142 del 2024 ha dichiarato la presenza di inquinanti, tra i quali il PFOS che, secondo l'Autorità Europea Per la Sicurezza Alimentare EFSA, si accumula nell'organismo e può avere conseguenze dannose sulla salute.
Pertanto, nel sottolineare che la soluzione prospettata non può che considerarsi emergenziale e provvisoria, qualora si confermasse, dimostrandola, la mancanza di alternative attuabili in breve tempo, chiediamo, in aggiunta a quanto già stabilito:
1) un campionamento prima e dopo l’ingresso del depuratore, un campionamento nel fiume Basento prima della reimmissione dell’acqua proveniente dal depuratore e un campionamento dell’acqua prelevata al rubinetto in più punti delle zone interessate;
2) che tutti i dati acquisiti dal programma di campionamento annunciato (e non ancora reso noto) siano resi pubblici e accessibili a tutti su una piattaforma dedicata, illustrando i criteri, le specifiche tecniche, i punti e gli orari del campionamento;
3) che l’intero programma di campionamento sia sottoposto al controllo e alla supervisione dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS);
4) che si dia sistematica e puntuale informazione sugli interventi previsti sulla rete idrica e sugli invasi, in particolare su quello del Camastra, per superare le attuali limitazioni; che si indichino, inoltre, le sorgenti con le quali si amplierà lo schema idrico, migliorando la qualità complessiva e la sicurezza dell’acqua.
“Acqua potabile e sicura”: acqua pubblica oltre la crisi
Si prevedono nei prossimi anni grandi investimenti per la gestione delle risorse idriche. Auspichiamo che questi investimenti possano scongiurare in futuro crisi come quella attuale, anche in considerazione dei cambiamenti climatici in atto. Non ci rassicura affatto, invece, l’ingresso di società private nella società di gestione delle risorse idriche del mezzogiorno, già trasformata in società per azioni dal 1 gennaio 2024 (Acque del Sud spa). Al referendum del 12 e 13 giugno 2011, 26 milioni di cittadini italiani sancirono che sull’acqua non si sarebbe potuto più fare profitto. Con quel “Sì” decisero di abrogare (parzialmente) una norma relativa alla tariffa dell’acqua che prevedeva l’“adeguata remunerazione del capitale investito”. Togliere quel passaggio comportava sottrarre l’acqua alle leggi del mercato o, peggio, della finanza speculativa, assicurando servizi più efficienti a fronte di investimenti sulla rete tangibili, ad esempio per ridurre le perdite. In forza del fatto che “il diritto all’acqua potabile e sicura ed ai servizi igienici” -come sancito dalla risoluzione delle Nazioni Unite del 26 luglio 2010- è “un diritto umano essenziale al pieno godimento della vita e di tutti i diritti umani”.
Per quei diritti e per l’acqua bene comune manterremo alta l’attenzione anche dopo il superamento di questa crisi, che ci auguriamo avvenga in breve tempo e soprattutto senza mettere a rischio la salute dei cittadini.
Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Basilicata
WWF Potenza e Aree Interne
Comitato di Scopo Contro l’Autonomia Di\erenziata
Libera Potenza
CGIL Potenza
Pax Christi - Punto Pace di Potenza
ARCI Basilicata
Macondo O\icine Culturali Potenza
Ce.St.Ri.M. Centro di Studi e Ricerche sulle Realtà Meridionali
ANPI provinciale di Potenza
Articolo 21 presidio lucano
Laboratorio di Educazione alla Pace Potenza
Coordinamento No Triv Basilicata
Coordinamento Democrazia Costituzionale
Rete Studenti Potenza
Unione degli studenti UDS Potenza
Opposizione Studentesca d’Alternativa OSA Basilicata
COBAS Scuola Basilicata
USB Basilicata
LucaniaWorld OdV - Con.Pro.Bio – Naturempatia APS
Difendiamo le Terre Joniche
Associazione Carta di Venosa
Rivista Valori
Brienza Bene Comune
Liberiamo la Basilicata
EHPA
Cambiare Rotta Basilicata
A.Ba.Co. Basilicata: Associazione di Base dei Consumatori Basilicata
Tito+Avanti
Ambiente e Legalità Matera
Alleanza Verdi Sinistra AVS - Rifondazione Comunista di Basilicata - M5S Basilicata - Potere al Popolo
Basilicata - Resistenza Popolare - La Basilicata Possibile
Libera Val d’Agri - Libera Vulture Alto Bradano
FONTE ANCI BASILICATA
Si è tenuta nel pomeriggio di ieri a Potenza presso la sala B del Palazzo del Consiglio Regionale, una riunione sulla crisi idrica convocata dal Presidente dell’Anci Basilicata, Gerardo Larocca, su esplicita richiesta dei Sindaci dei comuni che da mesi stanno sopportando limitazioni e disagi che a breve potrebbero assumere i caratteri della drammaticità.
I Sindaci presenti, registrata l’assenza del presidente Bardi Commissario Straordinario per l’emergenza e di EGRIB, hanno evidenziato, ancora una volta, la mancanza di coinvolgimento nelle decisioni e la lacunosità delle informazioni in merito alle soluzioni che si stanno adottando per superare l’emergenza, nonché sul sistema di controlli e analisi previsti dalla normativa di riferimento per le acque superficiali ( nel caso di specie del fiume Basento ) destinate alla produzione di acqua potabile.
Rispetto alle questioni già da tempo sollevate, tra cui quelle relative alle mense scolastiche, al tema dei ristori per le attività economiche ed anche alla individuazione di fonti idriche alternative al Basento, continua ad esserci nessun riscontro, tale da porre in grandissima difficoltà i Sindaci e gli amministratori locali.
Le uniche notizie, limitate e frammentarie, non per individuale responsabilità, giungono dalla presenza nell’unita’ di crisi dal Presidente di Anci.
È stata, inoltre, espressa nel corso della riunione forte preoccupazione per il crescente livello di tensione sociale e l’impossibilità da parte delle autorità locali di fornire spiegazioni adeguate ai cittadini che chiedono maggiore trasparenza.
Con lo spirito di collaborazione che, da sempre, ha caratterizzato l’azione dei Sindaci nei casi di emergenza, si chiede di ripristinare con immediatezza una relazione di fiducia e idonea comunicazione istituzionale tesa a garantire un adeguato livello di informazione alle autorità locali ed ai cittadini.
Presenti e si ringraziano Salvatore Guarino- Acquedotto lucano, Ugo Albano e Guido Loperte - Ufficio Protezione Civile della Regione Basilicata. All’incontro hanno partecipato i Sindaci dei comuni di Trivigno, Vaglio di Basilicata, Banzi, Tricarico, Forenza, Castelmezzano, Tito, Acerenza, Avigliano, Ruoti, Pignola, Laurenzana, Pietragalla, Anzi, Albano di Lucania, Pietarpertosa, Campomaggiore, San Chirico Nuovo e collegati da remoto Potenza, Genzano di Lucania, Irsina, Picerno, Maschito, Baragiano e Abriola.
FONTE AGENZIA STAMPA GIUNTA REGIONALE
CRISI IDRICA, BARDI CONVOCA I SINDACI
PER IMPEGNI PREGRESSI IL PRESIDENTE NON HA POTUTO PARTECIPARE ALL'INCONTRO PROMOSSO IERI DAI PRIMI CITTADINI DEI COMUNI COINVOLTI NELL'EMERGENZA. MERCOLEDÌ PROSSIMO, ALLE 12, NELLA SALA VERRASTRO, BARDI AVRÀ MODO DI ILLUSTRARE AI SINDACI LE INIZIATIVE
Il presidente della Regione, Vito Bardi, che per impegni pregressi non ha potuto partecipare all’incontro convocato ieri dai sindaci dei comuni coinvolti nella crisi idrica, comunica la propria disponibilità ad incontrarli mercoledì 20 novembre 2024, alle 12, nella Sala Verrastro. Così potrà aggiornarli sulle iniziative poste in essere per fronteggiare l’emergenza e condividere ulteriormente tutti i dati disponibili. La riunione farà seguito ad una nuova seduta dell’unità di crisi, al cui interno è presente l’Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani), che sta monitorando costantemente l’evoluzione della vicenda.
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