ALLA LUCE
REPERTI ELLENISTICI
LA GAZZETTA
DEL MEZZOGIORNO 19.6.16
Reperti
ellenistici riferibili al VI - IV secolo avanti Cristo ed una fornace
del tardo Medioevo riferibile, presumibilmente, all'anno 1000 sono
stati rinvenuti sulla collina di Serramarina, affacciata tra la
Puglia e la Basilicata, sulla pianura del Metapontino. I
ritrovamenti, venuti alla luce nella proprietà della società
Serramarina della famiglia Barchiesi, sono stati tempestivamente
segnalati alla Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio
(l'ex Soprintendenza archeologica) della Basilicata, organo
periferico del Ministero per i beni e le attività culturali e del
turismo per i dovuti sopralluoghi. Dei ritrovamenti è stato anche
interessato l'Ufficio archeologia del Museo nazionale di Metaponto.
Proprio archeologi ed operai della ex Soprintendenza hanno prelevato
i reperti ellenistici raffiguranti immagini sacre probabilmente
inserite in un contesto di culto di notevole importanza, rinvenuti
nei terreni agroli a seguito di scavi per rintracciare una condotta
dell'acqua. La Fornace, invece, scoperta in seguito ad uno
smottamento, probabilmente era stata utilizzata per edificare la
vicina Abbazia San Salvatore. Ma ecco le prime deduzioni sui reperti
rinvenuti effettuate dalla Direzione generale archeologia della
Basilicata: “La presenza di strutture antiche e di materiali
archeologici rinvenuti in località Masseria Serra Marina attestano
la presenza di un possibile luogo di culto databile tra il V ed il IV
secolo avanti Cristo, pertinente alla chora (termine con cui si può
indicare sia il territorio nel suo complesso, compreso il centro
urbano, sia la campagna dove risiedeva una parte significativa della
popolazione, ndr) dell'antica Metaponto. L'area interessata dai
rinvenimenti copre una superfice di circa tremila metri quadrati. I
materiali raccolti sono attribuibili a classi diverse. Terracotte
votive fittili (statuette tipo ex voto, ndr): si tratta di tipologie
già note da Metaponto, raffiguranti la coppia sileno (una figura
della mitologia greca raffigurante una divinità minore dei boschi,
di natura selvaggia e lasciva, ndr) / figura femminile, recanti
attributi diversi come anfora, patera (coppa usata per versare
liquidi, ndr), cornucopia. Ceramica miniaturistica: si tratta di
alcuni esemplari relativi a coppette e patere. Frammenti
architettonici: si tratta di un unico frammento di un capitello
lapideo di tipo ionico, del quale resta una delle volute. Lo stato
dei materiali recuperati è piuttosto frammentario per cui si sta
procedendo ad un primo intervento conservativo al termine del quale
si potrà essere più precisi sulla cronologia dei reperti”. E la
fornace rinvenuta nella masseria San Salvatore? “Ha un diametro -
si legge nel “referto” della Direzione archeologia di Basilicata
– di circa 2.5-3 metri della quale occorrerà chiarire planimetria,
stato di conservazione e cronologia, presumibuilmente da ascrivere
tra l'età romana e l'età medioevale. La struttura era destinata con
ogni probabilità alla produzione di terracotte”.
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