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venerdì 17 giugno 2016

POLICORO. CONDANNE ED ASSOLUZIONI NELLA SENTENZA PER LA VICENDA DEGLI APPALTI SULLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE

LOPATRIELLO DOPO LA CONDANNA: “SONO INNOCENTE, FARÒ APPELLO”
  
E BENEDETTO CHIEDERÀ IL RISARCIMENTO PER INGIUSTA DETENZIONE

La Guardia di finanza il 13.1.2011 davanti al municipio di Policoro
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 17.6.16

POLICORO – Non sono mancate le reazioni alle condanne per corruzione ed alle assoluzioni decise dal Tribunale di Matera in merito all'inchiesta sugli appalti per il rifacimento della pubblicazione illuminazione esplosa il 13 gennaio 2011 con 13 misure di custodia cautelare ai domiciliari. L'ex sindaco Nicolino Lopatriello, condannato a 3 anni e 3 mesi di reclusione, ha dichiarato: “Sono innocente. Farò appello”. E l'avv. Giuseppe Rago, difensore dell'ex presidente della coop Campoverde, Giuseppe Benedetto, assolto, ha aggiunto: “Chiederemo il risarcimento danni per ingiusta detenzione”. Ma andiamo con ordine. Il tribunale ha condannato Lopatriello e l'ex assessore Cosimo Ierone a 3 anni e 3 mesi di reclusione. L'ex segretario comunale, Felice Latronico, è stato condanato a 2 anni. Tre anni, inoltre, per l'imprenditore Giovanni Colamarino, di Noci (BA). E 3 anni all'avv. Luigi Rotunno, di Noci (BA). Quattro mesi, infine, sono stati inflitti agli imprenditori Gennaro Livio, di Bari, e Giuseppe Pascale, di Policoro, ed all'avv. Giuseppe Leo, di Bari. Per Lopatriello, Ierone, ed altri condannati anche periodi diversi di interdizione dai pubblici uffici. Assolti, al contrario, con Benedetto, l'ex dirigente comunale Felice Viceconte, più l'avv. Pier Maria Lista, l'ing. Giovanni Francesco Lista, gli imprenditori Rocco La Rocca e Felice D'Amato e l'ex amministratore comunale Tommaso Siepe. Tutti di Policoro. Al centro del processo l'accusa della Procura per cui il Comune avrebbe affidato a 2 imprese l'ammodernamento della pubblica illuminazione con luci a led per un totale di 46 mila euro. L'appalto avrebbe permesso alle aziende di essere poi “privilegiate” per una successiva commessa da 4 milioni di euro. L'accordo, mediato dai professionisti, sarebbe stato sugellato da dazioni di denaro ad amministratori e dipendenti. Ma ecco Lopatriello: “Sono convinto che saremo assolti poiché non abbiamo commesso alcun reato. Proporrò appello contro una condanna senza un come né un perché”. E l'avv. Rago, per Benedetto: “Siamo soddisfatti della sentenza. Agiremo per il risarcimento danni. Il mio assistito ha subito l'arresto ed un sensibile pregiudizio morale e materiale poiché fu sostituito da presidente della Campoverde, impedito nella sua attività. Il tribunale ha riconosciuto quanto contenuto nella memoria in cui abbiamo contrastato le accuse nei suoi confronti”.


IL 13 GENNAIO 2011 LA FINANZA IN MUNICIPIO
 
POLICORO – La “bufera”, sotto forma di agenti della Guardia di finanza, arrivò in municipio il 13 gennaio 2011. Con l'accusa di concorso in corruzione, nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Matera sull'installazione di impianti di pubblica illuminazione, finirono agli arresti domiciliari 13 persone. Tra queste, l'allora sindaco Nicolino Lopatriello, un assessore, 2 dirigenti comunali, imprenditori e professionisti. L'indagine, coordinata dal pm Valeria Farina Valaori, riguardava due bandi, uno di 20mila euro, l’altro di 26mila. Secondo l’accusa, però, l’assegnazione a 2 imprese di Bari avrebbe preceduto l’attribuzione di un appalto di circa 4 milioni di euro, sempre per impianti di illuminazione a led. Intanto, due “cordate” di imprenditori, con l’intermediazione di professionisti, avrebbero versato tangenti per ottenere gli appalti e “prenotare” quello più “sostanzioso”.

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