LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 12.10.16
POLICORO - “Vogliono
farmi smontare lo stabilimento balneare per spostarlo di otto metri
verso il mare. Così lo distruggeranno le mareggiate. E' una cosa
assurda. Farò lo sciopero della fame sino alla fine”. Lo ha detto
alla Gazzetta l'imprenditore turistico del centro jonico Pasquale
Faraco, titolare del lido “La conchiglia”, sul lungomare del
comune del Metapontino, giunto al secondo giorno di sciopero della
fame davanti al palazzo della Regione, a Potenza. “Sinora – ha
continuato il nostro interlocutore raggiunto telefonicamente alle 13
di ieri – ho fatto anche lo sciopero della sete. Ma adesso sto
accusando secchezza delle labbra. Forse riprenderò a bere. Ma
continuerò a non mangiare sino a che non sarà risolto il mio
problema”. Già. Qual'è il problema dell'operatore turistico? “Un
ufficio della Regione vuol farmi spostare la mia struttura, posta a
sette metri dal lungomare, ad otto metri in più verso l'arenile.
Significa che le mareggiate distruggeranno La conchiglia. Ed io non
posso permetterlo. Io vivo solo di questo lavoro e dato che, per
Matera 2019, ci è stato concesso di lavorare anche d'inverno, io
voglio farlo. Mi occupo, infatti, anche di piccola ristorazione. Ma
ecco l'inghippo. Per continuare a lavorare devo smontare il lido e
rimontarlo ad otto metri verso l'arenile. Perchè? Perchè, mi è
stato spiegato, tra il lungomare, una struttura edilizia imponente,
ed il mio stabilimento balneare vi sarebbero delle specie botaniche
pregiate e perchè La conchiglia potrebbe impedire il ripascimento
della sabbia. Questo accadrebbe solo per me? E le altre strutture che
sono in posizione simile alla mia? Io non ho un doppio lavoro. Voglio
lavorare anche d'inverno. La Regione – ha concluso Faraco - mi dia
la concessione altrimenti continuerò ad oltranza lo sciopero della
fame”.
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