LE RISULTANZE DEL
CONVEGNO DI LIBERA
LA GAZZETTA DEL
MEZZOGIORNO 25.9.17
SCANZANO JONICO - “Sembra che il controllo del
Metapontino non ce l'abbiano né lo Stato né le cosche malavitose ma
che sia di un “magma” con pezzi di istituzioni e di criminalità
che gestisce, nell'ombra, l'economia dei centri dell'arco jonico
lucano”. Lo ha detto don Marcello Cozzi, della segreteria nazionale
dell'associazione Libera, nel corso del convegno su “Metapontino,
terra di Chi? Mafie e malaffare tra passato e presente”, svoltosi
nel comune fatto segno di numerosi attacchi incendiari dolosi ad
attività ortofrutticole, turistiche, artigianali, senza che ne siano
stati individuati gli autori. Convegno a cui hanno portato il loro
contributo, coordinati dal giornalista Fabio Melia e dopo il saluto
del sindaco Raffaello Ripoli, il viceministro degli Interni, Filippo
Bubbico, ed i sostituti procuratori di Catanzaro, Domenico Guarascio,
e Potenza, Anna Gloria Piccininni. Il prete antimafia, così, ha dato
la sua risposta alla domanda alla base del dibattito non senza aver
espresso le sue “preoccupazioni per le inchieste svolte dalle
Procure di Catanzaro e Lecce che hanno dimostrato gli affari tra
'ndrangheta e sacra corona unita con gruppi malavitosi della zona
nell'agricoltura e nel turismo, nel traffico di droga e, da ultimo,
in quello del taglio della legna”. Analisi confermata, soprattutto
per quanto attiene alle mire delle consorterie criminali delle
regioni circostanti, anche dagli altri intervenuti nella discussione.
Molto atteso l'intervento del magistrato della Direzione distrettuale
antimafia (Dda) di Potenza, Piccininni, che ha competenza proprio sul
Metapontino. “Sia la regione sia questo territorio - ha detto -
sono piene di risorse che fanno gola ai clan. Che hanno molte
disponibilità, più dello Stato, per fare proselitismo fra i giovani
a cui vengono offerti guadagni facili. Tra i settori di interesse più
recenti segnalo quello dell'ambiente. In particolare è il legno dei
nostri boschi che attrae di più”. Ovviamente abbiamo rivolto al
sostituto procuratore alcune domande. Ma la Dda di Potenza indaga sui
fatti malavitosi accaduti a decine nell'arco jonico lucano dopo le
“diatribe” del passato con la Procura di Matera? “Certo – è
stata la risposta -. Lavoro dalla mattina alla sera”. E gli ultimi
incendi dolosi di auto di Scanzano Jonico ed il recente agguato di
Policoro sono alla vostra attenzione od a quella di Matera? “Non
glielo posso dire”.
LATRONICO (DI): “IL
TERRITORIO DEVE RIMANERE NELLE MANI DEI SUOI ABITANTI”
SCANZANO JONICO - “Il
Metapontino deve restare nelle mani dei suoi abitanti e della sua
millenaria civiltà e non passare in quelle della criminalità”. Lo
ha sostenuto, al termine del convegno di Libera svoltosi nel comune
lucano, l'on. Cosimo Latronico (DI). “L'impegno della procura
distrettuale antimafia e delle forze dell'ordine – ha detto il
parlamentare - sono solo una conferma che si innalzerà la guardia e
si selezioneranno le misure di prevenzione e di contrasto ai fenomeni
malavitosi nel comprensorio jonico. Occorre infittire, altresì, le
azioni di analisi degli eventi per stabilire connessioni e
caratteristiche dei fenomeni e nello stesso tempo avere fiducia degli
organi inquirenti per costruire risposte adeguate. Una fiducia nella
collettività che va alimentata anche attraverso un'azione di
vigilanza collettiva e permanente a fianco delle forze di Polizia e
della magistratura”.
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