LA GAZZETTA DEL
MEZZOGIORNO 9.3.19
Ha retto in
Corte di Cassazione, per alcuni degli indagati di cui abbiamo avuto
le risultanze dei ricorsi presentati dai loro legali, l'ordinanza del
giudice delle indagini preliminari del tribunale di Potenza, Lucio
Setola, relativa alla Operazione condotta dalla Direzione
distrettuale antimafia (Dda) denominata “Rusca”. Ordinanza che fu
recapitata il 4 ottobre scorso nel corso di un megablitz a 25
soggetti ritenuti dalla Procura, diretta da Francesco Curcio,
appartenenti a tre gruppi malavitosi di Scanzano Jonico, Tursi e
Montalbano Jonico. Al centro dell'indagine traffici di droga,
estorsioni, attentati incendiari dolosi notturni, reati che sarebbero
stati commessi negli ultimi otto anni nell'intero Metapontino ma, in
particolare, a Scanzano Jonico. Ebbene il ricorso dell'avvocato Livia
Lauria relativo alla sentenza del Riesame, presieduto da Aldo
Gubitosi, che aveva fatto propri i contenuti della citata ordinanza
relativamente a Gerardo Schettino, ritenuto dagli inquirenti il capo
dell'omonimo clan, è stato respinto. Così sono stati rigettati i
ricorsi presentati per Giovanni Bruno e Domenico Marino. Per Domenico
Porcelli, invece, è stato accolto solo il ricorso relativo
all'accusa di attestazione fittizia di beni. Per Giuseppe Cirelli e
Marco Leone la Cassazione ha annullato l'accusa del metodo mafioso ma
ha confermato quella di intestazione fittizia di beni. Per Giuseppe
Schettino, infine, il ricorso dell'avvocato Lauria è stato accolto
con l'annullamento della sentenza del Riesame ed il rinvio allo
stesso tribunale. Ricordiamo che “Rusca” scattò a
Scanzano Jonico, Montalbano Jonico, Tursi, Nova Siri e Policoro, alle
3.30 del 4 ottobre 2018. I centri del Metapontino furono “invasi”
da carabinieri, poliziotti, finanzieri divisi in squadre
posizionatesi davanti a punti sensibili. Furono eseguite decine di
perquisizioni domiciliari concluse, in alcuni casi, da arresti.
Imponente lo schieramento dello Stato: 170 carabinieri, 70
poliziotti, 70 finanzieri.
(NON FIRMATO)
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