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sabato 9 marzo 2019

L'OPERAZIONE RUSCA DEL 4.10.18 HA RETTO IN CASSAZIONE. RIGETTATI NUMEROSI RICORSI CONTRO LE DECISIONI DEL RIESAME AVVERSE AGLI ESPONENTI DI TRE GRUPPI MALAVITOSI DI SCANZANO JONICO, TURSI E MONTALBANO JONICO

L'OPERAZIONE RUSCA DEL 4.10.18
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 9.3.19

Ha retto in Corte di Cassazione, per alcuni degli indagati di cui abbiamo avuto le risultanze dei ricorsi presentati dai loro legali, l'ordinanza del giudice delle indagini preliminari del tribunale di Potenza, Lucio Setola, relativa alla Operazione condotta dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) denominata “Rusca”. Ordinanza che fu recapitata il 4 ottobre scorso nel corso di un megablitz a 25 soggetti ritenuti dalla Procura, diretta da Francesco Curcio, appartenenti a tre gruppi malavitosi di Scanzano Jonico, Tursi e Montalbano Jonico. Al centro dell'indagine traffici di droga, estorsioni, attentati incendiari dolosi notturni, reati che sarebbero stati commessi negli ultimi otto anni nell'intero Metapontino ma, in particolare, a Scanzano Jonico. Ebbene il ricorso dell'avvocato Livia Lauria relativo alla sentenza del Riesame, presieduto da Aldo Gubitosi, che aveva fatto propri i contenuti della citata ordinanza relativamente a Gerardo Schettino, ritenuto dagli inquirenti il capo dell'omonimo clan, è stato respinto. Così sono stati rigettati i ricorsi presentati per Giovanni Bruno e Domenico Marino. Per Domenico Porcelli, invece, è stato accolto solo il ricorso relativo all'accusa di attestazione fittizia di beni. Per Giuseppe Cirelli e Marco Leone la Cassazione ha annullato l'accusa del metodo mafioso ma ha confermato quella di intestazione fittizia di beni. Per Giuseppe Schettino, infine, il ricorso dell'avvocato Lauria è stato accolto con l'annullamento della sentenza del Riesame ed il rinvio allo stesso tribunale. Ricordiamo che “Rusca” scattò a Scanzano Jonico, Montalbano Jonico, Tursi, Nova Siri e Policoro, alle 3.30 del 4 ottobre 2018. I centri del Metapontino furono “invasi” da carabinieri, poliziotti, finanzieri divisi in squadre posizionatesi davanti a punti sensibili. Furono eseguite decine di perquisizioni domiciliari concluse, in alcuni casi, da arresti. Imponente lo schieramento dello Stato: 170 carabinieri, 70 poliziotti, 70 finanzieri. (NON FIRMATO)

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