BIANCO:
“A BREVE IL MIO RISTORANTE A' MUNTAGNOLA FESTEGGERA' 30 ANNI DI
VITA. MA LA CRISI DA CORONAVIRUS E' TERRIBILE ANCHE QUI A BERLINO. SE
NON SI TROVERA' AL PIU' PRESTO UN VACCINO LE PREVISIONI SONO NERE”.
E MAMMA ANGELA: “NON HO PAURA DEL VIRUS. TANTO CHE NON SONO STATA
CHIUSA IN CASA MA HO CONTINUATO A LAVORARE IN CUCINA”. COSI', DA
OGGI QUESTO BLOG E LA MIA PAGINA FACEBOOK, FILIPPO MELE GIORNALISTA,
DIVENTANO UN PO' INTERNAZIONALI. GRAZIE A PINO E MAMMA ANGELA
Come
sta andando la pandemia da Coronavirus in Germania? Come si sono
comportati i tedeschi nei confronti dei nostri connazionali
all'esplodere della crisi? E come la gente ha giudicato le chiusure
prima e le aperture poi del Governo di Angela Merkel nei confronti
dell'Italia? Queste ed altre domande abbiamo posto a Pino Bianco,
noto ristoratore di Scanzano Jonico a Berlino, titolare della
premiata trattoria A' muntagnola, e ad Angela Matarrese, per tutti
mamma Angela, la madre di Pino, ad 86 anni ancora l'“anima” del
locale. Bianco è un personaggio. Basti citare solo che egli è stato
definito dalla stampa “l'ambasciatore della Basilicata in
Germania”. Nel 2002 ha vinto il concorso indetto dalla nostra
Regione quale Miglior ristorante lucano nel mondo e due anni fa A'
muntagnola ha primeggiato tra i locali italiani nella capitale
tedesca nel programma televisivo Little big Italy, condotto a
Francesco Panella, su Nove. Ma non è finita. Pino, nel 2007, dopo la
strage di 'ndrangheta di Duisburg del 15 agosto dello stesso anno,
costituì l'associazione Mafia nein danke (Mafia no grazie) riunendo
i ristoratori originari del nostro Paese in Germania e collaborando
con la magistratura tedesca per individuare sul nascere le
infiltrazioni della criminalità organizzata. Infine, ecco il
ristoratore uomo di cultura. Nel 2002, per i tipi della casa editrice
Transit, pubblico prima in tedesco e poi in italiano il volume “A'
Muntagnola. La Basilicata e la sua cucina. Un viaggio per scoprirla”.
Io ebbi da lui l'onore e l'onere di presentare la nostra regione ai
lettori del Paese d'Oltralpe. Lo feci scrivendo 27 pagine dal titolo,
“Sulle tracce di Federico II”. Lo “stupor mundi” fu il primo
grande germanico a calcare la nostra terra lasciandovi castelli,
monumenti, usi e costumi ancora oggi di rilevante importanza.
L'intervista
completa a Pino Bianco ed Angela Materrese è visionabile su Facebook
cliccando sul seguente link:
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