SULLA PAGINA FACEBOOK FILIPPO MELE GIORNALISTA POTETE SEGUIRE LA DIRETTA VIDEO DEI LAVORI. E’, E SARA’, UNA GIORNATA DIFFICILE PER IL MASSIMO ENTE TERRITORIALE “STRETTO” TRA LA SITUAZIONE POLITICA DELICATISSIMA; L’INCHIESTA DELLA MAGISTRATURA SULLA MALASANITÀ E DINTORNI; LA NECESSITÀ DI FAR CHIAREZZA NEL GRUPPO DELLA LEGA; IL NUOVO PASSAGGIO IN CONSIGLIO DELLA LEGGE SUL GAS GRATIS PER EVITARE CHE IL GOVERNO NAZIONALE LA IMPUGNI. COSA ACCADRA’? NON RESTA CHE SEGUIRE I LAVORI. SE RIPRENDERANNO. DI SEGUITO L’INTERVENTO INTEGRALE DI OGGI DEL PRESIDENTE BARDI
VITO BARDI |
FONTE UFFICIO STAMPA REGIONE BASILICATA
L'INTERVENTO DEL PRESIDENTE BARDI IN CONSIGLIO REGIONALE
DI SEGUITO, L'INTERVENTO
PRONUNCIATO OGGI IN CONSIGLIO REGIONALE DAL PRESIDENTE DELLA REGIONE VITO
BARDI:
"1. Il Consiglio di oggi, come noto, è chiamato innanzitutto a prendere
atto delle dimissioni di due consiglieri regionali Francesco Piro e Franco
Cupparo, quest’ultimo anche da assessore (di cui la giunta ha già preso atto),
che, nell’ambito dell’attività giudiziaria in corso, sia per poter esercitare
al meglio il proprio diritto alla difesa, necessitano di questo passaggio in
Consiglio.
Si tratta dunque di un adempimento che ci invita a non ostacolare in alcun modo
quanti hanno necessitò di una sollecita pronuncia di questo Consiglio per
esercitare i loro diritti di difesa.
Si tratta di una questione di assoluta rilevanza: una questione che attiene il
rispetto di principi costituzionalmente previsti e di valore che non possono
essere oggetto di speculazione politica. In questo ambito non c’è spazio per
rivalità o antagonismi politici, non è questo il terreno di confronto tra le
diverse anime che connotano questo Consiglio. Si tratta in definitiva di un
necessario passaggio istituzionale.
Auspico pertanto che sul punto ci sia una convergenza di volontà nel recepire
queste dimissioni anche per consentire di restituire, nella sua pienezza,
funzionalità all’organo politico del Consiglio regionale con i subentri
necessari degli aventi diritto.
2. Presentando oggi questa istanza mi corre l’obbligo di dar conto del momento
di grave turbamento che l’inchiesta giudiziaria in corso ha evidentemente
prodotto nella società e nel mondo politico.
Ribadisco in questa aula, e non in modo retorico, la mia personale fiducia
nella magistratura e il rispetto che le è dovuto per le attività di indagine
che va svolgendo. Come ho già avuto modo di dichiarare, darò e daremo tutta la
collaborazione richiesta. I primi ad avere interesse che tutto si chiarisca al
più presto sono quanti, a vario titolo e con situazioni diverse, sono oggetto
di investigazione. Né ho motivo di nascondere il mio personale turbamento e la
mia amarezza per quanto accaduto in generale e per quanto mi riguarda
personalmente.
Certo, so bene che ricoprire una funzione pubblica espone a possibili attività
di indagine da parte di organi giudiziari e persino ad essere destinatari di
approfondimenti sui comportamenti tenuti nello svolgimento delle proprie
funzioni.
Ma in tutta sincerità, sino a quanto la cosa non si è materializzata, la
escludevo dal mio orizzonte psicologico, per come ho sempre pensato di
interpretare la mia funzione ieri, di ufficiale della Guardia di Finanza, oggi
di Presidente. Il mio spirito è pertanto appesantito, per dire il meno, da
questa condizione. Al contempo, però, mi sono formato ad una scuola che mi ha
educato alla responsabilità, a distinguere tra le condizioni soggettive, anche
emotive, da quelle attinenti ruoli e funzioni.
Come ribadito più volte anche dal comunicato dell’Autorità giudiziaria, va
ricordata la presunzione di innocenza che riguarda qualsiasi persona indagata.
Ciò detto, le urgenze del tempo presente, la responsabilità di dare risposte
concrete al disagio crescente di persone, famiglie ed imprese in questo
tornante storico segnato da una grave crisi economica e da scenari di guerra,
mi richiama a fare tutto il possibile, ad essere conseguente con il mandato
datomi dagli elettori lucani, per realizzare quei provvedimenti che possono
contrastare il declino, l’impoverimento, il disagio sociale e valorizzare gli
asset economici, sociali e produttivi di cui disponiamo. Come noto è di questi
giorni l’avvio dell’erogazione del contributo gas a tutti i cittadini lucani
che ne hanno i requisiti e l’adozione di provvedimenti per estendere forme di
sostegno anche alle imprese, processi che richiedono l’impegno costante del
Consiglio e del governo regionale, per l’adozione dei provvedimenti esecutivi
necessari.
Credo che con analogo senso di responsabilità e con tale disposizione d’animo
siano rimasti al loro posto il sindaco di Torino o di Roma, o i Presidenti
della regione Puglia, Campania, Lombardia e l’elenco sarebbe lungo, che pure o
si sono trovati o si trovano a dover affrontare chiarimenti giudiziari.
Certo non sottovaluto l’impatto sull’opinione pubblica di questi eventi, la difficoltà
nel discernere le diverse posizioni, la sfiducia che queste situazioni
generano.
Ma ribadisco, io ho fiducia nella magistratura e non è un caso che anche fatti
recenti, penso alle cronache di questi giorni, al caso di Muro Lucano,
dimostrano che è proprio la magistratura a fare chiarezza e laddove ci sono i
presupposti a ridare dignità e certezza di diritto agli interessati ed
all’intera comunità.
In questa prospettiva occorre tener il più possibile distinte vicende
giudiziarie ed attività amministrativa e di governo politico. È un tempo, il
nostro, ritengo maturo per riaffermare questa distinzione, e non per una
condizione di comodo ma per una questione di civiltà giuridica e di
riaffermazione dei diritti e dei doveri su cui si basa una società democratica.
In questa regione negli ultimi vent’anno non c’è Presidente di Regione che non
abbia dovuto confrontarsi con queste situazioni.
Certo c’è anche chi ha fatto le proprie fortune politiche speculando sulle
vicende giudiziarie, pronunciando giudizi di condanna senza aspettare che lo
facessero le autorità giudiziarie anche rischiando poi di essere smentiti dalle
stesse autorità.
Così come siamo tutti avvertiti del fatto che non mancano comportamenti e
vicende che non fanno onore all’esercizio delle funzioni pubbliche, che hanno
determinato un giudizio di sospetto sull’agire politico come ricerca del solo
utile personale, finendo con l’indebolire la stessa funzione politica.
Ma occorre ricordarci e ricordare che la responsabilità penale è sempre e solo
personale, che essa va decretata dall’autorità preposta e nelle sedi
giudiziarie e che la nostra Costituzione non conosce anzi vieta giudizi
sommari.
Spero di aver dunque reso chiaro il modo in cui io interpreto il principio di
legalità al contempo le ragioni che mi spingono a mettere da parte le mie
personali condizioni emotive, nella consapevolezza di chiedere all’intero
Consiglio di portare a termine i progetti in corso e di proseguire
nell’attuazione dell’agenda legislativa in materia di energia, di
valorizzazione e gestione delle risorse idriche, del contrasto ai processi
conseguenti alla ristrutturazione di Stellantis, e dunque di contrasto alla
disoccupazione, così come ai rilevanti impegni che coinvolgono questo Consiglio
a partire dal Piano sanitario, oltre che all’attuazione del PNRR ed alle nuove
e molto importanti prospettive di investimento nel nostro territorio di
soggetti molto qualificati.
3. Il richiamo ai principali provvedimenti non esaurisce certo l’agenda delle
urgenze.
Ne ho richiamate alcune consapevole del particolare interesse che rivestono e
fiducioso di poter acquisire anche con il contributo del lavoro delle
Commissioni, ove previste, e di quello del Consiglio, suggerimenti
migliorativi, sollecitazioni, per rendere maggiormente efficaci le iniziative
di cui ha bisogno la comunità lucana.
Quest’ultima fase della legislatura è la più impegnativa, non solo per portare
a termine il lavoro iniziato ma soprattutto per fronteggiare i continui
mutamenti e scossoni che le vicende locali, ma soprattutto nazionali ed
internazionali, pongono alla nostra attenzione.
Prima di entrare nel merito di alcune questioni vorrei far presente a voi tutti
come il giro di consultazioni da me intrapreso con tutti i gruppi presenti in
Consiglio attesti la consapevolezza che ho maturato di un più diretto confronto
con le diverse sensibilità politiche presenti in Consiglio per comprendere
meglio considerazioni e valutazioni politiche sull’ora presente ma anche in
ordine alle attese ed alle risposte che la comunità regionale attende con
ansia.
Si è trattato di un confronto franco, serio, aperto che mi ha consentito e mi
consente di precisare a mia volta il senso e la direzione di marcia, di
focalizzare le questioni, di alimentare quella tenacia perché le cose positive
accadano, perché il contributo di questa legislatura sia tangibile per tutti i
lucani.
Come ben sapete, con un largo consenso, abbiamo portato a casa un provvedimento
di straordinaria importanza per venire incontro ai cittadini ed alle famiglie
lucane abbattendo il costo dell’energia. A partire già da questo mese in
migliaia riceveranno un sostanzioso contributo che alleggerirà il costo delle
bollette. Al contempo siamo pronti per varare il bando per i non metanizzati,
incentivando e sostenendo significativamente quanti intendono fruire
dell’energia pulita, di pannelli fotovoltaici, di accumulatori, di pompe di
calore.
Se nell’emergenza abbiamo ritenuto di dare subito risposta al contrasto ai
rincari abnormi dei costi dell’energia intervenendo sulle bollette, in
prospettiva è proprio lo spirito del bando che stiamo per varare che intende
segnare la direzione di marcia che vogliamo intraprendere: quella di orientare
nel prossimo triennio il maggior numero possibile di persone e di famiglie a
dotarsi di questi impianti di energia alternativa e di diventare autonomi ed
autosufficienti nei loro fabbisogno di energia.
Questo approccio e questa visione consolidatasi anche grazie al contributo di
tanti di voi, include una visione industriale. Una visione che ci vede
fortemente impegnati nel liberare al più presto tutti gli investimenti
possibili di parte anche privata oltre che pubblica per ambire a generare, nel
più breve tempo possibile, una profonda riconversione in campo energetico e
beneficiare di tutte le ricadute anche economiche ed occupazionali che lo
sviluppo di questa industria può generare.
Così come siamo consapevoli che occorre dare una risposta sollecita e non più
rinviabile al mondo delle imprese per aiutarle a traghettare questa fase così
pesantemente aggravatasi a causa del rincaro dei costi dell’energia.
Si tratta di un altro capitolo, che tratteremo a parte rispetto al tema delle
famiglie, su cui chiederemo l’avallo del Consiglio per eliminare dalla legge
ogni riferimento all’acquisizione di dati da Acquirente Unico. Esigenza si è
resa urgente per una scelta tecnico-politica che mette in capo alla regione la
regolazione dello sconto in bolletta da parte dei venditori di gas, per i quali
sarà, appena definito il quadro normativo regionale, indirizzato un apposito
disciplinare modificato per l’attuazione della misura in bolletta entro i
termini previsti dell’inizio anno termico.
Sulle imprese, dunque, attendevamo l’evoluzione delle decisioni europee in
materia, decisioni che proprio in queste ore delineano uno scenario nuovo che
consentirebbe un aiuto concreto alle imprese. Un tema questo su cui, anche da
parte delle opposizioni, abbiamo raccolto sollecitazioni e che pensiamo
occorrerà trattare in questo Consiglio nel più breve termine a partire da una
proposta che nei prossimi giorni sottoporremo.
Il dialogo ed il confronto è aperto, considerato peraltro la valenza
straordinaria di queste iniziative per la tenuta del nostro sistema produttivo.
Un sistema fortemente turbato dai processi di ristrutturazione industriale del
gruppo Stellantis e più in generale dell’intero settore dell’automotive,
processi che interessano migliaia di lavoratori, di famiglie, che mettono a
rischio un rilevantissimo numero di posti di lavoro e che hanno già determinato
la perdita di diverse centinaia di posti di lavoro. Accanto alla solidarietà a
questi lavoratori ed alla nostra vicinanza, nulla va lasciato di intentato per
contrastare questo processo. L’assessorato allo sviluppo economico ed io stesso
siamo in prima fila per predisporre tutti gli strumenti necessari per fare la
nostra parte, coinvolgendo anche il livello nazionale, il governo, per
affrontare con determinazioni le questioni poste dal mondo dell’automotive.
In un mercato come quello italiano, già scarsamente competitivo, se pensiamo ai
costi che devono sostenere le imprese per operare rispetto ad altri Paesi
europei, è evidente che la accelerazione del passaggio all’elettrico determina
– in queste condizioni – effetti collaterali devastanti.
Una riflessione di buon senso la mia, che gli stessi vertici di Stellantis
hanno richiamato e ribadito per far comprendere in quali difficoltà è già il
settore dell’automotive a causa di questa tempistica.
Così come sono un convinto assertore della transizione ecologica, sono altresì
assertore della gradualità di questi processi in settori particolarmente
sensibili per la nostra economia e per l’occupazione. La chiara enunciazione
della direzione di marcia, dell’urgenza della transizione energetica non può
non trovare punti di raccordo con un approccio pragmatico e prudente.
Al contempo si tratta di generare nuova occupazione in settori in espansione
come il digitale e quello dell’energia alternativa, è in questa prospettiva che
sono orientati i provvedimenti delle prossime settimane.
Ma più in generale è tutto il settore delle PMI che necessita di ossigeno
economico e di liquidità. Il nostro impegno deve trovare soluzioni possibili
utilizzando rapidamente opportunità e strumenti sia di livello nazionale che di
nostra iniziativa.
Sono temi questi su cui torneremo nel prossimo Consiglio, quando di fatto si
riaprirà compiutamente, grazie alla ricostituzione di questo organo, il
confronto politico. Così come occorrerà riprendere la discussione sulla sanità,
a partire dal Piano sanitario, per affrontare organicamente le tante
problematiche nuove ed antiche di un mondo in oggettiva sofferenza, di una
sanità non ancora all’altezza delle aspettative.
Un tema che rinvia all’attenzione da continuare a porre sul rischio salute
correlato alla pandemia, ed alle criticità correlate ad una popolazione
dall’età sempre più elevata.
Né possiamo inoltre trascurare di portare a termine il lavoro compiuto in
questi mesi per dotarci di un modello di protezione civile avanzato e adeguato
alla vulnerabilità dei nostri territori.
Presto presenteremo una proposta di legge e il modello di riorganizzazione
della protezione civile.
Torneremo su questo e su altri pochi punti che intendo rappresentarvi nel
prossimo Consiglio per indicare con puntualità gli obiettivi di breve periodo,
le cose – a mio avviso indispensabili e non differibili – che con il lavoro di
tutti siamo chiamati a mettere in atto così da offrire della politica non solo
un’ immagine opaca e di sospetto ma anche quella per cui ha senso: la capacità
di affrontare i problemi, di dare risposta alle più urgenti necessità della
collettività, senza mancare di una visione di lungo periodo e di
prospettiva".
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