APPELLO ALLA MOBILITAZIONE. MED NO TRIV: “NUMEROSE SONO LE CRITICITÀ EVIDENZIATE. TRA QUESTE LO SMALTIMENTO DELLE ACQUE REFLUE TRATTATE E CONFERITE POI AL COVA. SU QUESTO ASPETTO LE RISPOSTE FORNITE DA ENI NON CI CONVINCONO E APPAIONO SUSSISTERE MOLTEPLICI DUBBI”. LA NOTIZIA INTEGRALE È LEGGIBILE CLICCANDO SUL LINK
VIGGIANO. CONTRADA LE VIGNE (FOTO RADIO POPOLARE)
FONTE MEDITERRANEO NO TRIV
PROGETTO ENI REWIND: LA GIUNTA APPROVA
Con delibera di Giunta n.225 del 14.04.2023 la Regione Basilicata ha espresso parere positivo al progetto Eni Rewind valutando anche come positivi alcuni aspetti dell'impianto da realizzare in termini di risparmio dell'acqua da impiegare all'interno del Cova. Sul quotidiano del 19 Aprile si commenta la notizia dell'approvazione parlando, con riferimento al progetto, di un “mini depuratore Eni.” La definizione non appare però corretta perché l'impianto prevede, e come sempre indicato, la realizzazione di una vera e propria “industria” e in prossimità del centro Oil di Viggiano.
Numerose sono le criticità che sono state evidenziate, negli anni, da Mediterraneo no triv, tutte inviate e portate all'attenzione della Regione Basilicata tutte e visionabili dai Lucani e da Pugliesi, accendendo al seguente link http://valutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/detail.jsp?sec=100003&otype=1011&id=116439.
Tra questi rientra la questione dello smaltimento delle acque reflue trattate e conferite poi al Cova, considerato che la società Eni Rewind dichiara che non saranno mai smaltite nei corpi idrici superficiali ma impiegate interamente e continuamente dal centro Oil. Su questo aspetto le risposte fornite da Eni non ci convincono e appaiono sussistere molteplici dubbi per nulla fugati dalle risposte fornite.
I controlli che la società dovrà eseguire sono assolutamente non condivisibili atteso che una tempistica non adeguata.
In effetti, disporre che le acque di falda saranno controllati ogni 5 anni e il suolo ogni 10 anni, è inaccettabile.
La Regione ritiene, e come pubblicato su Quotidiano della Basilicata edizione del 19 c.m., di aver prescritto “una serie di prescrizioni per un sistema di monitoraggio chiamato a scongiurare che si avverino i timori manifestati in più occasione dagli ambientalisti per le acque destinate al consumo umano dell’invaso del Pertusillo, che due chilometri più valle rifornisce circa 2 milioni di cittadini di Basilicata e Puglia. Più 35mila ettari di terreni agricoli a cavallo tra le due regioni”.
Si invitano quindi, tutti i lucani e i pugliesi che ricevono e impiegano le acque del Pertusillo, a leggere il progetto industriale che la Giunta ha approvato, ma anche a studiare le osservazioni contro presentate da Mediterraneo no triv in tutti questi anni. Un appello sentito e accorato è anche rivolto al mondo delle associazioni ambientaliste, tutte nessuna esclusa, di unirsi e per valutare quanto sta accadendo.
Mediterraneo no triv inoltra un appello ai cittadini sensibili che vogliano avere maggiori informazioni sulle prossime iniziative.
La politica ha dimostrato, in tutti questi anni, di non capire e forse, di non volerlo fare, stando lontana dai cittadini e su questioni così importanti. Le istituzioni hanno, altresì, assunto decisioni che noi non approviamo e non condividiamo in alcun modo.
L'auspicio è che chi legge possa decidere di mettere finalmente al primo posto la necessità di voler capire, leggere e documentarsi in merito ad un progetto industriale erroneamente definito “mini depuratore” e che Eni Rewid intende realizzare, con l'approvazione della Giunta della Regione Basilicata, in contrada Le Vigne a Viggiano, a ridosso del Centro Oil già interessato da quello che il Ministero dell'Ambiente nel 2017 ha classificato come “disastro ambientale”, e per il quale ancora non risulta neppure essere concluso l'iter amministrativo per la bonifica.
20 Aprile 2023
Mediterraneo no triv
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