NELLA CITTÀ DEI
SASSI IL SINDACO DOMENICO BENNARDI, PREOCCUPATO PER LA PUZZA CHE FA SCAPPARE
TURISTI E RESIDENTI. A SCANZANO JONICO NON È ACCADUTO NULLA PUR DOPO LE PESANTI
DENUNCE DI COVA CONTRO E UNA INTERROGAZIONE IN CONSIGLIO COMUNALE. DI SEGUITO PUBBLICHIAMO UNA NOSTRA RIFLESSIONE SUL “CASO”, UNO DEI NOSTRI ARTICOLI
“RIASSUNTIVI” SULLE ACCUSE DI DISASTRO AMBIENTALE LANCIATE DALL’ASSOCIAZIONE
AMBIENTALISTA E LA NOTA DI BENNARDI INVIATA ALL’ARPAB
TUTTE LE FOTO SONO FONTE COVACONTRO.ORG |
La “puzza” da liquami “freschi” da allevamento, non di letame stagionato, a Matera fa paura, a Scanzano Jonico non interessa quasi a nessuno. Nella città dei Sassi il sindaco Domenico Bennardi ha chiesto l’urgente intervento dell’Arpab (Agenzia regionale di protezione ambientale), nel Comune del Metapontino, al contrario, tutto va bene “madama marchesa”. E ciò nonostante ci siano stati numerosi articoli e video di denuncia nei mesi scorsi dell’’associazione Cova Contro, ripresi dalla nostra pagina Facebook e dal nostro blog. Denunce circostanziate e pesanti effettuate anche con l’utilizzo di droni e di satelliti. La “questione”, oltretutto, è stata anche oggetto di una interrogazione nel Consiglio comunale del 17 luglio scorso presentata dalla consigliera di opposizione Felicetta Salerno: “Abbiamo segnalato che a causa dei versamenti di reflui zootecnici a valle della Statale 106 Jonica molti cittadini delle aree circostanti lamentano l’invasione di molti moscerini e di cattivi odori. Abbiamo ricordato una ordinanza del passato che vietava i versamenti nel periodo estivo e abbiamo invitato il sindaco Pasquale Cariello, ndr)a farsi promotore e a sensibilizzare sia le aziende sia i cittadini verso il corretto smaltimento di tali rifiuti”. Ben più gravi le denunce di Cova contro che ha parlato esplicitamente di “Disastro ambientale” e di “Tonnellate di reflui (freschi, non di letame stagionato, ndr) fuori controllo”. La stessa associazione ha censito numerosi siti di abbandono di tali liquami. Allora? A Matera si grida allo “scandalo puzza di cacca di vacca” e a Scanzano Jonico no? Il sindaco Cariello, chieda, come il suo collega Bennardi, il monitoraggio Arpab sulle segnalazioni di Cova Contro. Segnalazioni che, per sua comodità, ripubblichiamo in coda a questo articolo. Vere? False? Eccesso di… preoccupazione? Il primo cittadino intervenga anche per evitare le accuse di conflitto di interesse. In alternativa, il buon Donato Ramunno, direttore generale dell’Arpab, prenda l’iniziativa di intervenire nelle campagne di Scanzano Jonico di sua spontanea volontà dopo questo nostro ennesimo post sulla vicenda.
Di seguito pubblichiamo il nostro articolo del 1 maggio scorso e la nota del sindaco di Matera Bennardi. Attesi di gli interventi di Cariello e Ramunno.
FONTE FILIPPOMELE.BLOGSPOT.COM
1 MAGGIO 2023
SCANZANO JONICO. LA DENUNCIA DI COVA CONTRO: “TONNELLATE DI LETAME FUORI CONTROLLO. TANTI I SITI DI ABBANDONO DEI LIQUAMI DA ALLEVAMENTO. UN DISASTRO AMBIENTALE”
INCHIESTA DELL’ASSOCIAZIONE AMBIENTALISTA CON L’USO DI DRONI E, ADDIRITTURA, DI UN SATELLITE. DECINE LE FOTO DI SMALTIMENTI E SCARICHI RITENUTI ILLECITI E NUMEROSI I VIDEO. CHE FARE? LE RICHIESTE AD ARPAB ED ASM DI COVA CONTRO SONO NELLA DENUNCIA INTEGRALE, CON FOTO E POSSIBILITA’ DI VISIONARE I VIDEO ALLEGATI, LEGGIBILE CLICCANDO SUL LINK https://filippomele.blogspot.com/2023/05/scanzano-jonico-la-denuncia-di-cova.html
FONTE COVACONTRO.ORG
LETAME FUORI CONTROLLO A SCANZANO JONICO: TANTI I SITI DI ABBANDONO DEI LIQUAMI DA ALLEVAMENTO
APRILE 30, 2023
Un’indagine durata oltre due mesi, nella quale abbiamo dispiegato droni, cronofotocamere nascoste, ricognizioni di ogni genere, satellite incluso, ed il risultato è ottimo nella sua gravità: a Scanzano gli allevamenti producono una quantità di rifiuti fuori controllo, il cui impatto ambientale è visibile ma non ancora misurato dagli enti preposti. Al netto delle autorizzazioni del PUA (Piano Utilizzazione Agronomica) c’è uno smaltimento illecito di quantità autorizzate e prevedibili ma di fatto mal gestite nella fase terminale. I terreni privati usati come discariche da tempo, tonnellate giornaliere di deiezioni bovine gettate sui terreni tal quali, in alcuni siti abbiamo contato un mezzo pesante ogni 3 ore che scaricano ognuno, tonnellate tra feci ed urine animali. Tutto senza trattamento, senza vasche o teli di isolamento, a diretto contatto con suolo e falde, con i canali di bonifica affianco che recepiscono le acque meteoriche che poi arrivano a mare, a ridosso della pineta, con le falde a meno di 2 metri dal piano campagna in alcuni punti. Un disastro ambientale vista l’estensione, la frequenza e l’età di alcune pseudovasche sulle quali è cresciuta già una fitta vegetazione, coprendo la visuale delle stesse. Su alcuni terreni lo smaltimento illecito è visibile, su altri è stato ben amalgamato col terreno, ma il problema sono le quantità, tali da renderle incompatibile con l’ambiente. Per questo motivo abbiamo chiesto ad Arpab un immediato piano di monitoraggio specifico per l’inquinamento da allevamenti intensivi, diversi concentrati in pochi chilometri quadrati: è risaputo come nitrati, azoto, ammoniaca e xenobiotici (residui dei farmaci ad uso veterinario) siano un grave problema anche sanitario oltre che ambientale.
Alleghiamo numerose immagini a questo articolo per far comprendere agli autori dello smaltimento illecito, tutti locali in base ai nostri dati, che molti dei nostri occhi sono puntati su di loro, sui loro operai che trasportano e scaricano, vediamo le targhe, i modelli, i colori, i tragitti ed i siti di smaltimento. Se pensate di essere in regola continuate pure, noi registreremo le vostre scelte e saranno i tribunali a stabilire la verità. Intanto uno degli allevatori locali si è già avvicinato in maniera aggressiva ad un membro di Cova Contro, e nel frattempo il traffico verso alcune delle aree da noi già segnalate alle autorità è terminato. Il problema ora resta: se blocchiamo questo flusso dove metteranno tutti questi rifiuti? Noi dall’alto non abbiamo visto una sola vasca di raccolta, serbatoio di stoccaggio o compostiere, impianto a biogas o di gessificazione, forse è arrivata l’ora di investire cari allevatori. Il vostro risparmio non può diventare la morte di un territorio. Inutile precisare che questo problema da anni doveva essere attenzionato da Arpab ed ASM, ed invece anche questa volta l’onere è stato lasciato a Cova Contro.
SORVEGLIANZA SCARICHI ILLECITI DA ALLEVAMENTO, SCANZANO, EX CAMPO BASE DI TERZO CAVONE - MARZO 2023
SCANZANO JONICO. COVA CONTRO DENUNCIA: "QUEL MARE DI CACCA DI MUCCHE È UN PERICOLO PER L'AMBIENTE"
SVERSAMENTO LIQUAMI DI STALLA EX CAMPO BASE - TERZO CAVONE/SCANZANO JONICO: SITO DISCARICA 5/4/23
LE AREE RIPRESE IN FOTO/VIDEO SONO, OLTRE ALL’EX CAMPO BASE DI TERZO CAVONE: AREA VIA FIRENZE PROSSIMA ALLA PINETA MARITTIMA, TERRENO ALLE SPALLE DEL CIMITERO, AREA AGRICOLA A RIDOSSO DELL’IDROVORA, RETE DI CANALI TRA VIA CAMPANIA, PIEMONTE, VENETO E LOMBARDIA, NEI PERIODI MARZO/APRILE 2023.
FONTE UFFICIO STAMPA COMUNE DI MATERA, 1 SETTEMBRE 2023
Miasmi di stallatico in tutta la città, il sindaco Bennardi chiede un monitoraggio ambientale all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente di Basilicata (Arpab).
Il sindaco di Matera, Domenico Bennardi, ha chiesto formalmente all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente di Basilicata (Arpab), di avviare un monitoraggio sulla qualità dell’aria nel perimetro urbano della città. Un controllo resosi necessario, in seguito ai forti miasmi di stallatico che si sono percepiti dal tardo pomeriggio di ieri da sud a nord della città. Un lezzo nauseabondo, che ha pervaso anche il centro e i Sassi, entrando in abitazioni, alberghi e negozi frequentati dai tanti turisti, che ancora affollano la città. Il sospetto è che si tratti di una cattiva pratica di concimazione dei terreni agricoli mediante l’uso di letame e liquami delle stalle, il cui olezzo è stato trasportato dal particolare vento di ieri pomeriggio. “Sarà anche un fenomeno che non danneggia la salute -precisa il sindaco- ma ricordiamoci che siamo una città turistica, e oltre al grave disagio per i residenti, offriamo l'immagine, anzi l'odore, di una città poco gradevole per l'esperienza di un viaggiatore magari arrivato oggi nella Capitale europea della cultura, che porterà con sé questo olezzo come ricordo. Ho segnalato tutto ad Arpa Basilicata, affinché si possano allertare le istituzioni preposte e si individuino le cause al più presto, per un fenomeno che si ripete spesso in questo periodo, come avvenuto l’anno scorso a metà settembre”. Probabilmente, quindi, si tratta di una prassi agricola scorretta perché la normativa sui nitrati consente l'uso dello stallatico come ammendante e/o concime organico solo se maturo e asciutto (quindi non più male odorante), ma è possibile anche l'uso del liquame nei limiti per estensione del terreno. Quello che si è percepito ieri a Matera è l’ammoniaca in forma gassosa persistente, che può arrivare a un periodo di solvibilità con cattivo odore per una settimana, in base alla direzione del vento.
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