E’ ACCADUTO NEL CPR (CENTRO DI PERMANENZA PER IL RIMPATRO) DI PALAZZO SAN GERVASIO. LEGGI LA NOTIZIA INTEGRALE
FONTE RAINEWS.IT
CPR, TENTA IL SUICIDIO PERCHÉ NON GLI PERMETTONO DI CHIAMARE LA MADRE
IL TRATTENUTO AVREBBE POI APPICCATO UN INCENDIO, A SALVARLO UN COMPAGNO DI MODULO. UNA SITUAZIONE GIÀ SEGNALATA AL GARANTE NAZIONALE
LINDA DORIGO
Avrebbe tentato di togliersi la vita perché non gli era stato permesso di chiamare la madre infortunata.
E' successo ad un trattenuto del Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Palazzo San Gervasio. Nel tentativo di salvarlo, un compagno di cella è caduto a terra sbattendo la testa.
Entrambi avrebbero chiesto di essere accompagnati in ospedale per un controllo a causa del perdurare di dolori al collo e capogiri.
Tentativi vani, che hanno portato i due ad appiccare un piccolo incendio davanti al modulo abitativo.
"Ho già fatto richiesta di chiarimenti alla direttrice" - ha fatto sapere alla Tgr l'avvocato Arturo Covella - "Anche questo caso sarà sottoposto al Garante nazionale". Altre due segnalazioni del legale - infatti - erano già state presentate all'Organismo di controllo sui luoghi di privazione della libertà personale portando all'apertura di un'istruttoria.
Resta da sciogliere il nodo della sicurezza all'interno della struttura di detenzione amministrativa dell'Alto Bradano, dove lo scorso 5 agosto ha perso la vita Osama Darkaoui, giovane marocchino sulla cui morte sta indagando la Procura di Potenza.
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