GIUSTIZIA. PIETRO RUGGI ACCUSATO DI
VIOLAZIONE DELLA NORMATIVA SULLA PRIVACY, PENA SOSPESA
“HO DISTURBATO IL PRESIDENTE DI
UN'ASSOCIAZIONE CONCORRENTE”
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 1.5.15
“Ho già predisposto appello. Si
tratta di una denuncia presentata contro di me dalla presidente di
una associazione di igienisti dentali concorrente a quella di mia
moglie. E la Cassazione ha già sentenziato che i fatti di cui sono
stato accusato non costituiscono reato”. Lo ha detto alla Gazzetta
l'avvocato Pietro Ruggi, 52 anni, di Matera, condannato tre giorni fa
ad Aosta a sei mesi di reclusione (pena sospesa) per violazione della
normativa sulla privacy. Il legale lucano è stato accusato di non
aver ottenuto “il preventivo consenso” per pubblicizzare i suoi
corsi di aggiornamento “inviando reiteratamente” email ai circa
3.700 igienisti dentali iscritti all'associazione di categoria Aidi
(la cui presidente è di Aosta). Ma Ruggi ha contro attaccato: “Dei
3700 igienisti a cui avrei inviato queste mail solo cinque si
sarebbero sentiti disturbati. Per aver aperto sette mail in un anno e
due mesi! La verità è che è stata la presidente di
quell'associazione a denunciare “il disturbo”. Non lo ha fatto né
l'associazione stessa né le cinque persone interessate. Il tutto
perchè mia moglie ha lasciato quell'associazione per costituirne
un'altra di cui è divenuta presidente”. Il nostro interlocutore
sembra essere stato preso dalla foga oratoria: “Tenete presente che
la Corte di Cassazione nel 2014 ha emesso tre sentenze con cui ha
ritenuto che i fatti di cui sono stato accusato io non costituiscono
reato. Non esiste, infatti, il dolo. Nonostante tutto, però, il
giudice del tribunale di Aosta ha emesso il suo verdetto di condanna
nei miei confronti. Una causa definita in soli cinque mesi. In
appello sono convinto che le mie ragioni saranno accolte. In questi
giorni, poi, ho ricevuto migliaia di messaggi di solidarietà. Una
cosa che mi ha fatto enorme piacere”. Sin qui Ruggi. Ricordiamo,
altresì, che il giudice monocratico di Aosta, Marco Tornatore, ha
disposto la pubblicazione della sentenza, per 15 giorni, sul sito
internet del Ministero della giustizia. Pena, però, anch'essa
sospesa come reato acessorio. I danni alla parte civile, l’Aidi,
saranno da quantificarsi in sede civile. La presidente
dell’associazione, Marialice Boldi, era assistita dall’avvocato
Fabrizio Mastro, del foro di Torino. Il pm Edmondo Givone aveva
chiesto una condanna a otto mesi di reclusione. I fatti risalgono al
periodo compreso tra il maggio e il settembre del 2013. Secondo
l’accusa Ruggi, assistito in aula dall’avvocato del foro di Aosta
Paolo Sammaritani, aveva procurato un danno agli igienisti dentali
consistito “nella necessità di controllare e vagliare le numerose
mail inviate”.
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