CALCIO A5 DI A2. IL PIANO
DELLA SOCIETA' DOPO L'AMARA RETROCESSIONE
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 18.5.15
POLICORO
– Il giorno dopo la retrocessione della Libertas Eraclea in serie B
dopo due anni nella serie A2 di calcio a 5. In società, però, non
pare ci sia depressione. Anzi. La retrocessione era stata quasi
pianificata dal presidente Nicolino Todaro e dai dirigenti a lui più
stretti. Tanto stretti che di più non si può essendo il direttore
sportivo il figlio Leonardo ed il dirigente accompagnatore il
fratello Gaetano. Insomma una famiglia al comando di questa società,
un pezzo di storia del “calcetto” in Basilicata. “Troppi soldi
per la A2 – aveva sentenziato il presidentissimo Nicolino. Non ce
la facciamo. Faremo la B per valorizzare i giovani”. Questo sino a
pochi giorni fa quando, tra l'altro, con un comunicato, la Libertas
aveva annunciato di aver messo sul mercato uno dei suoi “pezzi”
pregiati, Gustavo Bavaresco, già dato in prestito nel dicembre 2014
al Belvedere, poi vincitore del campionato. Dal giorno dopo, infatti,
sia il ds sia il presidente hanno confermato trattative in corso per
la formazione di una nuova società, più forte economicamente ed in
grado di sostenere la A2. A cosa stanno lavorando i Todaro? Stando la
retrocessione della loro squadra, evidentemente, stanno lavorando
alla fusione con un club che ha il titolo per disputare la A2. Quale
club? E qui bocche cucite. “Appena tutto sarà definito la stampa
verrà informata”, ha detto Todaro padre. Insomma, silenzio
assoluto per non disturbare le manovre in corso. Qualcosa in più,
invece, siamo riusciti a sapere sullo staff tecnico e sull'organico
della nuova compagine. “Mister Angelo Bommino – ha spiegato il
numero 1 dell'Eraclea – non sarà più con noi sia se faremo la B
sia se faremo, con la nuova società, la A2. Lo ringrazio, tuttavia,
per aver guidato la squadra pur in una situazione difficilissima”.
Col nuovo progetto, invece, rimarrebbero tutti i calcettisti che
hanno mercato: Taibi Prando, lo stesso Bavaresco, Michel Bassani,
Marcio Zancanaro. Non resta che attendere qualche giorno.
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