|
La sala consiliare gremita |
|
La parrocchiana di Terzo Cavone e don Antonio Polidoro |
LA GAZZETTA DEL
MEZZOGIORNO 4.2.17
SCANZANO JONICO - “Abbiamo evitato il muro contro
muro. Il Comune farà da mediatore tra il Comitato di Terzo Cavone e
la chiesa per cercare di trovare un punto di incontro sulla questione
dell'arrivo di 12 rifugiati, donne e bambini, nei locali in
ristrutturazione della chiesa di San Giulio”. Lo ha detto il
sindaco Raffaello Ripoli (Movimento civico scanzanese) al termine
dell'incontro svoltosi ieri nella sala consiliare tra
l'amministrazione ed una folta delegazione di residenti nella
frazione del centro lucano. Frazione famosa in tutta Italia e nel
mondo perchè il Governo, nel 2003, voleva ubicarvi il Deposito unico
delle scorie nucleari d'Italia. “Il Comitato – ha spiegato il
primo cittadino – ha chiesto che i rifugiati possano anche arrivare
da loro ma che non vengano ospitati nei locali della struttura
religiosa. Noi ci siamo fatti promotori di un confronto ristretto per
verificare se ci siano i margini affinchè la richiesta possa essere
accolta”. Così si è conclusa una serata convulsa con il sindaco
da una parte, il Comitato dall'altra, e la parrocchia da un'altra
ancora. I manifestanti, guidati da Donato Ventimiglia, hanno ribadito
di essere razzisti: “Questa parola a noi affibbiata ha infangato
tutta Scanzano. La storia di questo paese nega questo attacco nei
nostri confronti. Qui sono state accolte persone di qualsiasi razza e
religione. Ma noi non siamo stati coinvolti nella fase di redazione
del progetto sia dalla chiesa sia dal Comune. Improvvisamente ci
siamo trovati un'impresa edile che lavorava alla nostra chiesa. E
nessuno ci ha dato spiegazioni. Non potevamo restare tranquilli di
fronte a questo atteggiamento. Il parroco don Antonio Polidoro si è
chiuso nei nostri confronti. Ci sono altre strutture che possono
accogliere i rifugiati a Terzo Cavone ma non nella chiesa che è
nostra”. E quando abbiano chiesto se non fossero d'accordo con Papa
Francesco che ha detto di aprire le parrocchie ai profughi
Ventimiglia ha risposto: “Adesso la Curia deve spendere 30 mila
euro. Come mai prima d'ora non ha speso neanche un euro?” Ripoli,
dal canto suo, ha spiegato l'iter che ha portato al progetto di
accoglienza di 3 donne e 9 bambini in sede di prefettura: “Il
Comune ha accettato la proposta della chiesa. Scanzano, così,
avrebbe ottemperato ai suoi obblighi di accoglienza”. All'incontro
era presente anche don Antonio. Momenti di tensione ci sono stati
quando un'anziana donna ha accusato il reverendo di non aver voluto
fare l'omelia dopo il suo primo incontro con chi sta protestando. “Il
Vangelo – ha detto il parroco di Maria Santissima Annunziata e di
San Giulio – mi dice di fare accoglienza come ci è stato
sollecitato da Papa Francesco. Non ho mai usato e non userò parole
cattive verso di voi”. Poi, ha abbandonato la riunione. Nell'atrio
ha detto: “Spero che la Grazia di Dio ed il buonsenso ci diano la
possibilità di creare un clima accogliente. Chi protesta è solo una
parte della comunità. Molta gente mi ha chiamato ed incoraggiato ad
esprimere solidarietà ed accoglienza. Mi spiace questa contestazione
ma c'è una comunità intera disponibile all'ospitalità. Non esprimo
giudizi. Sono miei parrocchiani anche quanti contestano”.
Nessun commento:
Posta un commento