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mercoledì 1 marzo 2017

POLICORO. FIAMME ALL'IIS PITAGORA. IL DIRIGENTE SCOLASTICO CASTRONUOVO: “E' STATO UNO STUDENTE, QUELL'INCENDIO È DOLOSO”

INDAGA LA POLIZIA DI STATO



LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 1.3.17

POLICORO – “E' un incendio doloso. Ed è stato un studente. Non vedo altre possibilità. E' un attacco alla nostra scuola”. Lo ha detto ieri, alla Gazzetta, Angelo Castronuovo, dirigente scolastico dell'Istituto di istruzione secondaria Pitagora, ubicato in via Puglia, dopo che i Vigili del fuoco avevano domano il rogo scoppiato alle ore 11 in un'aula del primo piano. Aula in quel momento vuota perchè i ragazzi erano nella pausa della ricreazione. Sullo stesso piano dell'edificio, tra l'altro, c'è la presidenza. Così, ci si è accorti del fumo che usciva nel corridoio. Il professor Castronuovo, dopo aver verificato che non si riusciva ad entrare nell'aula interessata con gli estintori, ha chiuso le porte per evitare il propagarsi delle fiamme, ha diramato l'ordine di evacuazione ed ha chiamato i Vigili del fuoco. Studenti, corpo docente e personale, hanno messo in atto, diligentemente, il Piano di evacuazione del grande edificio. Tutto è andato bene tanto che nessuno ha subito danni fisici. Sul posto, oltre ai Vigili del fuoco, sono arrivati anche la Polizia di Stato, i carabinieri, un'autoambulanza del 118. Ma ecco altre dichiarazioni del dirigente scolastico del “Pitagora”: “Ritengo che l'incendio sia di natura dolosa. Qualche studente, durante la ricreazione, ha appiccato il fuoco ed è scappato via. Penso che non ci siano altre possibilità. Il fatto di oggi va a sommarsi ai furti che abbiamo subito 7 e 20 giorni fa. Mercoledì notte hanno portato via 8 e smart tv, due mixer, ed un pc portatile. Venti giorni fa hanno rubato 15 ipad, un pc Mac ed altri accessori. Furti da 15mila euro. Il finanziamento del Ministero dell'istruzione per le attività digitali”. Insomma, il nostro interlocutore era alquanto affranto. Dispiace, forse, sospettare di uno studente per atti simili: “Abbiamo quasi la certezza, però, che qualcuno che conosce gli ambienti scolastici abbia acceso le fiamme. Noi cerchiamo di far rispettare le regole senza essere accondiscendenti verso alcuni comportamenti di facinorosi. Andiamo incontro a tutti ma non a quanti vogliono condizionare l'attività didattica”. Infine, un appello forte contro l'omertà. Castronuovo: “Ai ragazzi chiedo di collaborare con noi e con le forze dell'ordine senza prestare il fianco a chi vuole destabilizzare l'ambiente. No al silenzio omertoso”. Oggi, tuttavia, gli studenti del “Pitagora” rientreranno in classe. Chi frequentava l'aula semidistrutta sarà ospitato in altri ambienti dell'edificio. Indaga la Polizia di Stato. 



UN ISTITUTO PROIETTATO NEL FUTURO. I 50 ANNI DELLA SCUOLA MACCHIATI DA EPISODI INCRESCIOSI
 
POLICORO - “Questa scuola, quest'anno, festeggerà i suoi primi 50 anni di vita. Una festa che sarà macchiata dai furti e dall'incendio di oggi”. Lo ha detto Angelo Castronuovo, dirigente scolastico dell'Istituto di istruzione secondaria Pitagora, denotando orgoglio e spirito di appartenenza all'istituzione da lui diretta. Una scuola, il “Pitagora”, qui conosciuta, prima della riforma, come il “professionale”. Ma ecco ancora il nostro interlocutore: “Abbiamo 630 alunni, 100 docenti, 30 classi. Due i settori didattici, il tecnico, con gli indirizzi elettronico-elettrotecnico, meccanico-meccatronico, chimica e dei materiali, e quello professionale, con due indirizzi, quello della produzione industriale-artigianale e quello manutenzione-assistenza tecnica. Una scuola che abbiamo reso moderna ed avanzata. Aderendo all'iniziativa “book in progress”, ad esempio, abbiamo offerto agli alunni del primo e del secondo anno tutti i libri di testo al costo di 80 euro chiedendo ai genitori di investire il risparmio nell'acquisto di un tablet ai figli. Il nostro obiettivo, infatti, è quello di puntare ad una didattica innovativa introducendo le nuove tecnologie nel fare istruzione. Noi cerchiamo di costruire, acquisendo finanziamenti vari, ma c'è qualcuno che, al contrario, cerca di demolire”.

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