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mercoledì 17 maggio 2017

SANITA' TERRITORIALE. ANNUNCIATE PROTESTE. GUARDIA MEDICA, BUFERA PER I TAGLI ALLE INDENNITÀ



LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 17.5.17
 
Sanità territoriale nella bufera in Basilicata. Possibili disservizi potrebbero verificarsi nella Continuità assistenziale (ex guardia medica). I professionisti incaricati, infatti, hanno minacciato proteste contro una delibera della Regione che ha tagliato loro alcune indennità ferme, peraltro, al 2008. Ma andiamo con ordine. I possibili disagi sono stati segnalati a tutti i sindaci del Materano e del Potentino dai segretari provinciali di categoria di Matera, Caterina Bruno, e di Potenza, Egidio Giordano, del sindacato Fimmg, l'organizzazione più rappresentativa dei medici di famiglia e di guardia medica. Ed il servizio, come è noto, è distribuito in maniera capillare sul territorio nelle ore notturne, dalle 20 alle 8, e nei giorni prefestivi e festivi, dalle 10 del sabato o prefestivo alle 8 del lunedì o giorno post-festivo. Ma perchè la lettera ai primi cittadini? “Perchè – hanno spiegato i due firmatari – essi sono i primi responsabili della tutela della salute dei cittadini. Li abbiamo avvisati, perciò, di quanto potrebbe verificarsi dopo che la Giunta Pittella ha adotta una delibera il 3 maggio scorso che, oltre a ledere la dignità di noi professionisti, ha posto le basi per una riduzione dei nostri compiti e creando le condizioni per forme di protesta che creeranno problemi agli assistiti”. Ed ecco il motivo del contendere. Nella delibera citata vengono contestate e non verranno più pagate ai medici incaricati l’indennità di rischio per lavoro notturno, in sedi disagiate, lavorando da soli senza tutele; quella di disponibilità ad assistere anche la popolazione pediatrica; quella di usura dell’auto, poiché i medici per poter svolgere il loro lavoro utilizzano il proprio automezzo. “Occorre precisare – hanno stigmatizzato i due sindacalisti Fimmg - che tali indennità furono contrattate nel 2008, anno in cui fu firmato l’ultimo contratto mai più rinnovato. Il tutto è nato da un rilievo della Corte dei Conti di Basilicata che ha chiesto al momento solo delucidazioni su tali voci. Ma la Regione, in autotutela, ha intravisto, probabilmente, la possibilità di risparmiare circa 600-700 euro al mese dagli stipendi dei medici della continuità assistenziale”. Cosa potrebbe accadere, a parte le annunciate proteste? Bruno e Giordano: “Potrebbe accadere che tale decurtazione renderà meno appetibile per noi ed i nostri colleghi lavorare in Basilicata. Pertanto, quel che già si prospetta, vale a dire la carenza de medici tra alcuni anni qui in regione, potrebbe verificarsi molto prima con il territorio lucano che sarà completamente privo di medici di medicina generale poiché nessuno vorrà e potrà garantire assistenza in tali condizioni. La nostra lettera, perciò, ha lo scopo di sensibilizzare i sindaci e l’opinione pubblica sul grave rischio che il nostro territorio corre se l’orientamento delle politiche regionali non dovesse cambiare direzione: potenziare l’assistenza laddove è necessario, nelle realtà comunali, nel pieno rispetto della dignità di chi con passione e dedizione ha deciso di lavorarci. Questo sarà l’unico modo per salvaguardare la Basilicata dall’inesorabile processo di desertificazione a cui troppo passivamente siamo stati abituati”.


CASTELLUCCIO (FI): “UNA PROTESTA LEGITTIMA. SI TROVINO URGENTI SOLUZIONI”

Sono necessarie iniziative urgenti per superare la situazione determinata dalla legittima proclamazione dello stato di agitazione dei medici del servizio di Continuità assistenziale ad opera del sindacato Fimmg. Stato di agitazione che avrà ripercussioni sull’utenza”. E' quanto ha chiesto il vice presidente del Consiglio regionale, Paolo Castelluccio (FI) annunciando un’interrogazione all’assessora alla salute Flavia Franconi. L'esponente azzurro ha ricordato “che le indennità su cui la Corte dei conti ha avviato un'azione di responsabilità a carico di dirigenti regionali e aziendali e dei componenti della Giunta regionale del 2008 sono previste nell’Accordo integrativo regionale risalente a quell'anno. Da qui la sospensione della corresponsione di circa 600-700 euro a medico da parte della Giunta Pittella”. Per Castelluccio è l’occasione per riorganizzazione la Continuità assistenziale e le Cure primarie, indispensabili per affrontare le sfide future di una sanità di qualità.

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