LA GAZZETTA DEL
MEZZOGIORNO 27.2.19
SCANZANO JONICO – “I
delinquenti che hanno agito ed agiscono nel Metapontino sappiano che
fra un incendio e l'altro siamo noi a tenere il nostro fiato sul loro
collo e non viceversa”. Lo ha dichiarato don Marcello Cozzi,
vicepresidente nazionale di Libera, dopo gli ultimi fatti di cronaca
accaduti nel Comune più giovane del Materano, aggiungendo: “Non
era straordinario pensare che retate di polizia non avrebbero risolto
il problema della criminalità nell'arco ionico lucano. Noi crediamo
che magistratura e forze dell'ordine si stiano muovendo per debellare
i gruppi malavitosi operanti nella zona. Molte persone sono state
arrestate ma le loro ramificazioni sono ancora presenti sul
territorio. Probabilmente c'è chi non si rassegna al fatto che lo
Stato finalmente sia arrivato e che sia più forte di loro. Non dico
che si tratta dei colpi di coda, che potrebbe sembrare quasi di
essere arrivati alla fine del capitolo, ma che, come succede in tutte
le aree aggredite dalla criminalità organizzata, ci sono quelli che
restano fuori che cercano di continuare a fare le veci di quelli che
stanno dentro. Probabilmente, vogliono fare vedere che loro
continuano ad esserci”. Quasi, cioè, una sorta di sfida: lo Stato
c'è ma ci siamo anche noi. Don Cozzi: “Si. É un segnale che si
vuole dare alla gente del territorio. E' vero, sono arrivati, hanno
smantellato, hanno messo in carcere, ma voi dovete continuare ad
avere paura. Il fatto è un altro, però. Mi pare che oggi queste
vicende non facciano più paura o non siano vissute con rassegnazione
come avveniva due-tre anni fa. Noi come Libera aspettiamo di capire
di quali reati questi soggetti verranno rinviati a giudizio per
costituirci parte civile”.
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