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martedì 19 febbraio 2019

SCANZANO JONICO. 'NDRANGHETA E SACRA CORONA TRA LE PISTE DEL ROGO ALL'AZIENDA DE PASCALIS. MA NESSUNA PISTA E' ESCLUSA DAI CARABINIERI. ANCHE L'EMERGERE DI NUOVI GRUPPI CRIMINALI

GLI EFFETTI DELL'INCENDIO AL MAGAZZINO DELL'AZIENDA DE PASCALIS
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 19.2.19

SCANZANO JONICO – Le indagini sull'ultimo attacco incendiario notturno doloso, avvenuto alle 0.30 di mercoledì scorso, contro l'azienda di produzione e commercializzazione di ortofrutticoli di Aldo De Pascalis continuano senza sosta da parte dei carabinieri della Compagnia di Policoro. Si indaga sui rapporti tra i clan locali con la 'ndrangheta calabrese e la sacra corona unita pugliese. Ma nessuna pista è esclusa. Sotto attenzione di chi conosce le dinamiche delle cosche della zona anche il possibile emergere di nuovi gruppi criminali. Intanto la città del Metapontino è senza pace. Dopo i due blitz antimafia del 4 ottobre 2018, Operazione Rusca, e del 4 febbraio, Operazione centouno, che secondo la Direzione distrettuale antimafia, guidata dal procuratore Francesco Curcio, hanno sgominato quello che è stato definito “Clan Schettino”, l'ennesimo incendio doloso. Circa 200mila euro i danni subiti come conseguenza del rogo. Ed il centro dell'arco ionico è ripiombato nell'incubo criminalità organizzata. Sulle loro indagini, tuttavia, gli uomini dell'Arma mantengono il massimo riserbo. Sono stati ascoltati di titolari dell'azienda colpita, che hanno affermato di non aver ricevuto richieste di carattere estorsivo o minacce di tipo delinquenziale, ed altri testimoni. Particolare attenzione è stata data alle modalità con cui è stato compiuto il gesto criminoso. L'azienda danneggiata è dello stesso settore delle altre colpite nei mesi e negli anni precedenti; l'innesco incendiario è stato lanciato di notte, contro i facilmente infiammabili bins, i cassoni di plastica usati per la raccolta ed il trasporto di frutta ed ortaggi; bins, in genere, posti ai margini dei piazzali dei magazzini, all'esterno, e, perciò, facilmente raggiungibili dalle strade di accesso. Gli stessi investigatori, però, hanno evidenziato, a proposito, come non sia possibile al momento “puntare” su una cosca malavitosa rispetto ad un'altra. Di sicuro, però, come già evidenziato nelle sue dichiarazioni da parte del procuratore Curcio in occasione delle precedenti due operazioni antimafia, continuano gli accertamenti sui rapporti tra i clan locali del Metapontino con la Sacra corona unita da un lato e con la 'ndrangheta dall'altra. Anche su questo aspetto dell'inchiesta, però, chi indaga sul campo non ha ritenuto di dover aggiungere nulla più rispetto a quanto già sostenuto dal procuratore capo.


DOPO L'ATTACCO. L'IMPORTANZA DELLA SOLIDARIETA'. ROSSANA DE PASCALIS: “NON CI SIAMO SENTITI SOLI”

SCANZANO JONICO – “La solidarietà che abbiamo ricevuto dopo quanto ci è accaduto mercoledì scorso è stata importante. La mia famiglia non si è sentita sola. Grazie a tutti”. Rossana De Pascalis, dirigente nell'azienda di produzione, raccolta, confezionamento e commercializzazione di ortofrutticoli fondata dal padre Aldo, oltre che consigliera comunale del Pd, ha rimarcato con la Gazzetta l'importanza, in casi del genere, di sentirsi al centro di una comunità. “Sono venute a trovarci in magazzino tantissime persone. Ed abbiamo sentito vicine a noi le istituzioni, a cominciare dall'amministrazione comunale di Scanzano Jonico, col sindaco Raffaello Ripoli, e quelle dei centri vicini. Grazie anche al parroco, don Antonio Polidoro. Ma abbiamo ricevuto messaggi solidali anche da esponenti politici provinciali, regionali e nazionali. Questa vicinanza ci ha dato più forza per andare avanti”.

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