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domenica 2 luglio 2023

DISPERAZIONE AL LIMITE. “NON TOCCATE QUELLA TENDA, SIMBOLO DEI DIRITTI NEGATI”. RICHIESTA DI LAVORATORI TIS ED RMI DI CUB E USB AL 120ESIMO GIORNO DI SIT IN DAVANTI AL PALAZZO DELLA REGIONE

“CHI NON HA TROVATO SOLUZIONI AL NOSTRO PROBLEMA, 550EURO AL MESE E SENZA ALCUN DIRITTO, CON LA GIUSTA STABILIZZAZIONE VUOLE SMONTARE QUELLE TENDA SCOMODA PER LE ISTITUZIONI”. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE




FONTE LAVORATORI TIS E RMI CUB ED USB

AL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE

ALLE STRUTTURE OPERATIVE DEL SERVIZIO PROTEZIONE CIVILE

AL PRESIDENTE PROVINCIALE DELL'ASSOCIAZIONE PROTEZIONE CIVILE GRUPPO LUCANO

AI PRESIDENTI DELLE ASSOCIAZIONI DI PROTEZIONE CIVILE DELLA BASILICATA

AL PRESIDENTE DELLA REGIONE BASILICATA VITO BARDI

AI GRUPPI CONSILIARI DELLA REGIONE BASILICATA

Siamo una rappresentanza dei 1800 nuclei familiari collocati in progetti di inserimento sociale/lavorativo, meglio conosciuti come lavoratori TIS (tirocinanti di inserimento sociale) e RMI (reddito minimo di inserimento). Siamo lavoratrici e lavoratori della Basilicata impegnati da anni in progetti di pubblica utilità, collocati nelle scuole, nei tribunali, nei comuni, nel verde pubblico e in tanti altri ambienti di lavoro della pubblica amministrazione, svolgiamo il nostro lavoro quasi gratuitamente e senza un regolare contratto di lavoro. Negli anni abbiamo acquisito professionalità e competenze riconosciute da tutti, ma formalmente e nei fatti non siamo neanche degni di essere chiamati “lavoratori”. Non abbiamo diritto alla malattia, ai contributi pensionistici, ad un giusto riposo, alla maternità, non abbiamo alcun diritto riconosciuto. Sono passati decenni dal nostro primo inserimento in platee di pubblica utilità, ci hanno chiamati con i nomi più fantasiosi e disparati pur di tenerci sempre nel mondo sommerso del lavoro nero legalizzato dalle istituzioni. Assistiamo disabili, guidiamo pulmini dei comuni, visioniamo documenti e atti sensibili in comuni e tribunali, siamo presenti nelle mense scolastiche e tante altre mansioni. Percepiamo un sussidio più basso di un reddito di cittadinanza, solo 550 euro al mese pur lavorando, questa situazione ci sta distruggendo fisicamente e psicologicamente. Non riusciamo a pagare le bollette, a mantenere le nostre famiglie, a garantire un’istruzione ai nostri figli. Ci sentiamo umiliati e sfruttati a tutti i livelli dalle pubbliche amministrazioni, le quali si servono del nostro lavoro senza riconoscerne il merito e i diritti. Sono mesi che abbiamo iniziato a farci sentire, è in corso una battaglia per conquistare dei diritti mai ricevuti e una retribuzione adeguata al lavoro svolto e sufficiente ad assicurare a noi stessi e alle nostre famiglie un'esistenza libera e dignitosa. Sono 120 giorni che siamo presenti insieme ai rappresentati sindacali della Cub e della Usb nei pressi del palazzo regionale con un presidio permanente e con una tenda ricevuta dall'associazione della Protezione Civile Gruppo Lucano, volontari delle sedi di Filiano, Avigliano e Potenza. Nella stessa tenda sono venuti anche i segretari regionali di Cgil-Cisl e Uil, insieme ai segretari di categoria, a sostenere le nostre ragioni. Nei giorni scorsi siamo venuti a conoscenza del fatto che la tenda possa essere rimossa. Noi riteniamo che tale eventuale decisione vada esattamente nella direzione auspicata dalle istituzioni, poiché quella tenda, diventata un elemento scomodo da togliere di mezzo, è scomoda innanzitutto al potere politico che governa e che fino ad ora non ha saputo trovare soluzioni alla vertenza di noi lavoratrici e lavoratori Tis e Rmi. Quella che abbiamo ricevuto dall'Associazione Protezione Civile Gruppo Lucano, lasciata a terra e messa in piedi dagli stessi lavoratori TIS e RMI è una tenda datata, tutta bucata. Chiunque abbia dato indicazioni di smuovere la tenda farebbe il gioco di chi non riesce a smuovere il problema che i lavoratori Tis e Rmi hanno posto, la loro più che meritata stabilizzazione. Invitiamo quindi la Protezione Civile a non smontare la tenda situata nei pressi del Palazzo Regionale. La Protezione Civile ha decine di tende e non ha certamente bisogno di quella specifica, praticamente ormai inutilizzabile. Pertanto chiediamo che la tenda resti a disposizione di questa battaglia per i diritti finora negati.

Potenza 2 Luglio 2023 Per la Cub e Usb

Tonino Innocenti- Domenico De Stradis- Donato Auria

Le lavoratrici e i lavoratori Tis e Rmi lucani (seguono firme)

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