DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE ED IL LINK PER LA VISIONE DEL FILMATO
LA TARGA PER CAMILLA RAVERA A SAN GIORGIO LUCANO (MT) (FOTO LEONARDO PISANI - DA STORIAMINUTA,ALTERVISTA.ORG)
CAMILLA RAVERA (FOTO ELETTEEDELETTI.IT) CAMILLA RAVERA (FOTO COLLETTIVA.IT)
A SX, CAMILLA RAVERA; A DX, PALMIRO TOGLIATTI (FOTO STORIAMINUTA.ALTERVISTA.ORG) |
FONTE VINCENZO MAIDA FACEBOOK
UN DOCUMENTO STRAORDINARIO PER MONTALBANO JONICO E LA BASILICATA
MONTALBANO JONICO E CAMILLA RAVERA (SENATRICE A VITA E TRA I FONDATORI DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO)
Podestà era diventato il cavalier Antonio Montesano, che aveva preso il posto di Angelo Stoia.
A cavallo tra il 1935 e il 1936 a Montalbano J. soggiornò Camilla Ravera, una delle fondatrici del partito comunista italiano.
Era stata insegnante elementare a Torino, aveva aderito al partito socialista italiano e poi nel 1919 era stata una protagonista con Antonio Gramsci del gruppo torinese di Ordine Nuovo.
Nel 1921 con la fondazione del PCI fu la responsabile femminile dell’organizzazione politica.
Con il fascismo al potere fuggì all’estero e nel 1927 fu la segretaria del partito comunista italiano, incarico che tenne fino al 1930.
Rientrò poi in Italia e venne arrestata, incarcerata e inviata al confino a Montalbano Jonico.
Le autorità locali furono con lei ospitali.
La mattina in calesse si faceva accompagnare a mare a prendere il sole e godette dell’amicizia di tutti.
Le spiagge joniche erano allora deserte, i contadini si abbrustolivano nei campi.
In una spiaggia attigua a quella frequentata da Camilla Ravera, Terzo Cavone, arrivavano su una moto d’epoca i due attori più famosi in quegli anni in Italia: Luisa Ferida e Osvaldo Valente.
Soggiornavano dai proprietari del latifondo di Andriace, i Faraldi, di origini piemontesi, quest’ultimi erano arrivati dopo l’Unità d’Italia, quando i conquistatori del nord strapparono le terre alla chiesa e le consegnarono ai loro proconsoli.
Luisa Ferida e Osvaldo Valente, fascisti convinti, aderirono alla repubblica sociale italiana (R.S.I.) e furono uccisi dai partigiani.
L’accusa per loro era di crimini di guerra e partecipazione alle torture della banda Koch.
Nel dopoguerra tali accuse vennero riconosciute come infondate, si trattò quindi di un vero e proprio assassinio.
Camilla Ravera, invece, venne poi espulsa dal partito comunista nel 1939 per aver condannato il patto russo-tedesco per la spartizione della Polonia, ma vi rientrò con Togliatti e nel 1946 venne eletta primo consigliere nel comune di Torino e poi al parlamento dal 1948 al 1958.
Nel 1982 il presidente della repubblica Sandro Pertini la nominò senatrice a vita, incarico che tenne fino al 1988 quando morì quasi centenaria.
Camilla Ravera tornò in quella strada, a rivedere Montalbano Jonico nel 1973, su invito del preside materano del locale Istituto Magistrale, Raffaele Giuralongo, storico, parlamentare del PCI; incontrò le scolaresche, ma venne contestata da alcuni cittadini e studiosi locali davanti al cine-teatro per alcune sue affermazioni.
Aveva dichiarato, infatti, che a Montalbano Jonico si era dedicata all’insegnamento privato ai pastori e ai loro figli, perché non c’erano scuole.
Una dichiarazione che venne ritenuta doppiamente falsa, sia perché il comune jonico non è mai stato terra di pastori ma di piccoli proprietari terrieri e sia perché la scuola pubblica era presente e anche molto frequentata già dall’800.
Poi un giorno Camilla Ravera abbandonò il paese improvvisamente; un’auto della polizia fascista venne a prenderla e la trasferì a San Giorgio lucano dove rimase dal 2 novembre del 1936 al 23 maggio del 1937. E' un fatto interessante/curioso che in quest’ultimo comune la sua permanenza venga ricordata con una targa murata davanti all’abitazione che la ospitò, mentre a Montalbano Jonico nessuno ha avvertito tale necessità, nonostante vi abbia fatto ritorno anche in una campagna elettorale del 1953.
(Tratto dal mio libro I MURI PARLANO Altrimedia Edizioni MT che dispone ancora di alcune copie)
IL VIDEO –
INTERVISTA DAL DOCUMENTARIO “I GIORNI DELLA NOSTRA STORIA” (1974), DIRETTO DA
ERMANNO OLMI https://youtu.be/Mqto_SLdzNI .
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