LA TEMUTA LISTA DELL'ISTITUTO SUPERIORE
PER LA PROTEZIONE E LA RICERCA AMBIENTALE
NOMI ANCORA TOP SECRET E CRESCE
L'APPRENSIONE NELLO JONIO E A MATERA
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 21.7.15
SCANZANO JONICO – Passo avanti
nell'iter che porterà all'individuazione del sito dove sorgerà il
Deposito unico delle scorie nucleari d'Italia. Ed in Basilicata c'è
apprensione nell'area murgiana, con Matera capitale della cultura
2019 compresa. Ieri pomeriggio l'Ispra (Istituto superiore per la
protezione e la ricerca ambientale), ente sotto la vigilanza del
Ministero dell'ambiente, ha consegnato al suo Ministero di
riferimento ed a quello dello Sviluppo economico l'aggiornamento
della relazione sulla proposta di Carta nazionale delle aree
potenzialmente idonee (Cnapi) alla localizzazione del Deposito
predisposta dalla Sogin spa. Società, quest'ultima, di proprietà
del Ministero del tesoro e nata per mettere in sicurezza le centrali
ed i siti atomici dismessi del Belpaese tra cui l'Itrec di
Rotondella. L'aggiornamento era stato richiesto dai due Ministeri
affinché l’Istituto svolgesse verifiche, ai fini della validazione
dei risultati cartografici ed in merito alla coerenza degli stessi
con i criteri stabiliti dalla Guida tecnica redatta proprio da Ispra
e Iaea (l'Agenzia internazionale per l'energia atomica), sulla
revisione operata dalla Sogin nel recepire i rilievi formulati sulla
Cnapi già presentata nel gennaio scorso. Così, a seguito delle
verifiche effettuate sull'aggiornamento e sulla documentazione a
supporto presentati da Sogin, l'Ispra non ha formulato ulteriori
rilievi. Cosa accadrà ora? La relazione Ispra, considerata la
riservatezza attribuita da Sogin alla proposta di Cnapi, è stata
analogamente classificata e sarà tale (segreta, ndr) sino alla
pubblicazione da parte della stessa Sogin a seguito del nullaosta dei
Ministeri interessati. Si smuovono le “acque”, dunque, per una
scelta che tiene col fiato sospeso la Basilicata. Nel novembre 2003
la regione si fermò per due settimane per protestare contro la
scelta del Governo Berlusconi di voler ubicare il Deposito nelle
miniere di salgemma di Terzo Cavone, a 500 metri dallo Jonio. Ora,
dopo i criteri per la individuazione del sito stabiliti da Ispra ed
Iaea, l'area lucana più “sospetta” di localizzazione è
soprattutto quella murgiana, a confine con la Puglia, Matera
compresa. Tanto che, nei giorni scorsi, le popolazioni locali,
soprattutto sul versante pugliese, si sono mobilitate per dire no a
priori alla possibile indicazione della Murgia come sito per il
deposito delle scorie nucleari d'Italia.
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